Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Austria vieta il velo nelle scuole elementari

Immagine di copertina
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, 31 anni. Credit: Afp/Alexey Vitvitsky / Sputnik

Il progetto di legge sarà pronto entro l'estate, l'obiettivo del governo è "evitare discriminazioni in tenera età"

Il governo dell’Austria, guidato dal cancelliere Sebastian Kurz, ha annunciato il 4 aprile 2018 l’intenzione di vietare il velo per le bambine negli asili e nelle scuole elementari.

Il ministro dell’Istruzione, Heinz Fassmann, ha dichiarato che il progetto di legge sarà pronto entro l’estate, sottolineando che il provvedimento vuole essere un atto “simbolico”.

La proposta era stata avanzata nei giorni scorsi dal vice-cancelliere, Heinz-Christian Strache, del Partito della libertà, di estrema destra. Strache aveva affermato che le bambine “sotto i 10 anni devono essere protette” ed essere in grado di “integrarsi e svilupparsi liberamente”.

Il cancelliere Kurz (chi è), del Partito popolare, di centro-destra, ha appoggiato l’idea, affermando in un”intervista che “tutte le ragazze in Austria” devono avere “le stesse opportunità” e che è obiettivo del governo evitare lo sviluppo di “società parallele”.

Secondo Kurz, “bisogna fare in modo che non ci siano discriminazioni nella tenera età” e “tutti i bambini devono essere uguali, maschi e femmine”.

La Comunità religiosa islamica in Austria ha affermato la propria contrarietà al piano del governo, sottolineando che il miglior interesse del bambino è una priorità.

Amina Baghajati, portavoce della comunità islamica, ha definito il dibattito sul velo “una questione marginale” a cui è stata data un’attenzione sproporzionata.

In Austria si stima vivano 700mila musulmani su una popolazione totale di circa 8,75 milioni di di abitanti.

Dal primo ottobre 2017 nel paese è entrato in vigore il divieto di indossare il burqa e il niqab in qualsiasi luogo pubblico. Per i trasgressori è prevista una multa di 150 euro.

Il provvedimento ha scatenato le proteste dei musulmani in Austria, che hanno accusato il governo di atteggiamento discriminatorio.

Il governo ha risposto che il divieto mira a garantire la sicurezza, favorire l’integrazione e proteggere i valori nazionali.

Dal 2011 è vietato indossare il burqa in Francia e in Belgio. Una misura simile è attualmente allo studio del parlamento olandese.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”