Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Australia sostiene il Tpp anche senza gli Stati Uniti di Donald Trump

Immagine di copertina

I paesi firmatari dell'accordo commerciale trans-pacifico vogliono tenerlo in piedi nonostante l'importante defezione e guardano alla Cina

Dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo commerciale trans-pacifico (Tpp) con un ordine esecutivo firmato dal neo presidente Donald Trump il 23 gennaio 2017, Australia e Nuova Zelanda rispondono di volerlo tenere in vita nonostante l’importante defezione.

Il ministro del Commercio australiano Steve Ciobo ha dichiarato che Canberra non intende abbandonare l’accordo.

“Ho parlato con Canada, Messico, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore e Malesia e so che ci sono state conversazioni anche con il Cile e il Perù, perciò c’è un numero di paesi interessati a vedere se possiamo fare un ‘Tpp 12 meno uno’ che funzioni”, ha dichiarato Ciobo all’emittente australiana Abc.

Il ministro ha anche sottolineato che il Tpp è stato pensato anche per consentire l’adesione di nuovi membri.

“So che l’Indonesia ha espresso un certo interesse e c’è spazio anche per la Cina se riusciremo a riformulare l’architettura del Tpp”.

Anche la Nuova Zelanda spera che il Tpp non rimanga lettera morta: il premier Bill English ha detto che i ministri dei paesi sottoscrittori si incontreranno nei prossimi mesi per discutere le prossime mosse.

Ma a parte i due paesi oceanici, la chiave per la sopravvivenza del Tpp è nelle mani del Giappone, la terza economia del mondo nonché l’unico ad aver già ratificato l’accordo.

Il primo ministro Shinzo Abe ha detto di voler affrontare con il presidente Trump il tema del libero scambio sottolineando l’importanza di un accordo come il Tpp.

La Cina, originariamente esclusa dal Tpp – che in effetti era sembrato a molti osservatori un accordo volto anche a escludere Pechino da traffici commerciali privilegiati nell’area – ha fatto intendere che potrebbe approfittare dalla decisione di Washington di cestinare l’accordo e si è detta favorevole a “intese economiche regionali aperte e trasparenti”.

Il presidente Xi Jinping ha dichiarato dal palco del World Economic Forum a Davos che il protezionismo è una scelta ottusa. Appare quindi molto probabile che Pechino punti a un ruolo maggiore nel commercio internazionale proprio andando a riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti, orientati alla chiusura.

**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”