Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:56
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sette attiviste sono state arrestate in Arabia Saudita

Immagine di copertina
Lujain al-Hathloul, una delle attiviste arrestate

Le attiviste si battevano per il diritto delle saudite di guidare e per l'abolizione del sistema del guardiano, che limita fortemente le libertà delle donne

Sette attiviste sono state arrestate in Arabia Saudita, secondo quanto riportato da Human Rights Watch e dal Gulf Centre for Human Rights.

Le donne si sono battute per anni per l’abolizione del divieto di guida e del sistema del guardiano, che obbliga le saudite ad avere il permesso scritto del padre, del fratello, del marito o di un parente per lavorare, viaggiare, gestire affari.

“La campagna di ‘riforme’ del principe ereditario  Mohammad bin Salman ha spaventato chi davvero voleva dar voce al tema dei diritti umani e della libertà delle donne”, ha dichiarato Sarah Leah Whitson, direttrice della sezione del Medio Oriente di Human Rights Watch.

“Il messaggio è chiaro: chiunque esprima il proprio scetticismo sull’agenda delle riforme del principe finisce in prigione”.

Tra le donne detenute ci sono anche Eman al-Nafjan, una blogger saudita, e Lujain al-Hathloul, attivista per i diritti umani che aveva già passato 75 giorni in carcere per aver cercato di attraversare in macchina il confine tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita.

Le donne arrestate hanno fatto sapere che la Corte aveva ordinato loro di non parlare con i media l’anno scorso, quando era stata annunciata l’eliminazione della legge che vietava alle donne di guidare.

Il merito della riforma, infatti, doveva essere unicamente del re e non del lavoro svolto dalle attiviste saudite.

Dal 24 giugno, le donne in Arabia Saudita potranno guidare per la prima volta nel paese, “in sintonia con la legge islamica”.

A dare la notizia dell’arresto di alcune attiviste nella giornata di venerdì 18 maggio era stato il Gulf Centre for Human Rights.

Secondo gli attivisti, al-Hathloul non può comunicare con la propria famiglia o con i suoi avvocati da quando è stata arrestata, mentre al-Nafjan è riuscita a mettersi in contatto con i familiari solo una volta.

Le tre donne sarebbero state accusate di tradimento e di aver cospirato per dividere il Paese, secondo quanto riportato da alcune fonti saudite.

La autorità hanno fatto sapere di aver arrestato 7 persone per tradimento, ma non hanno reso noti i nomi dei detenuti.

Le riforme in Arabia Saudita

Probabilmente la decisione di eliminare il divieto di guida per le donne è stato deciso dal principe ereditario, che sta cercando di portare avanti il suo piano di riforme “Vision 2030”.

Mohamed Bin Salman aveva promesso il ritorno all’Islam moderato durante un forum economico tenutosi il 24 ottobre nella capitale saudita Riad.

Il 18 aprile 2018, per esempio, è stato inaugurato a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, il primo cinema dopo 35 anni.

Il clero saudita negli anni Settanta aveva decretato la chiusura di tutte le sale nel paese, nel rispetto della legge islamica.

Tuttavia, in Arabia Saudita vigono ancora alcune tra le restrizioni più severe al mondo per le donne, nonostante le ambiziose riforme del governo.

Le saudite sono ancora sottoposte al sistema del guardiano, che le obbliga ad avere il permesso scritto del padre, del fratello, del marito o di un parente per lavorare, viaggiare, gestire affari.

Dal 2011, circa 30 attivisti e dissidenti sono state arrestati in Arabia Saudita, molti dei quali sono stati condannati fino a 15 anni di carcere, secondo la Human Rights Watch.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Biden: “Paesi arabi pronti a riconoscere pienamente Israele”. Tel Aviv: "Aumenteremo gli aiuti". Gaza: i morti salgono a 32.623, oltre 75mila i feriti. Erdogan negli Usa il 9 maggio
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Biden: “Paesi arabi pronti a riconoscere pienamente Israele”. Tel Aviv: "Aumenteremo gli aiuti". Gaza: i morti salgono a 32.623, oltre 75mila i feriti. Erdogan negli Usa il 9 maggio
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Esteri / Russia: arrestati 5 giornalisti. Cremlino apre alla liberazione di Gershkovich
Esteri / L’ex neonazista che ispirò “American History X” scopre le sue origini ebree con un test del Dna e si converte
Esteri / Le indiscrezioni sulle cure di Kate Middleton: “Tre settimane di chemio e trattamenti a casa”
Esteri / Ilaria Salis di nuovo in catene, gli amici minacciati fuori dal tribunale
Esteri / Oltre 32.500 morti a Gaza. Libano, Meloni visita i militari italiani: "La pace è deterrenza e impegno". Anp: domenica giurerà il nuovo governo. Politico: "Pentagono valuta di finanziare una forza di peacekeeping dopo la guerra". Netanyahu: "Ci prepariamo a entrare a Rafah"
Esteri / Il nuovo business di Donald Trump: vendere bibbie a 60 dollari l’una
Esteri / Altri 16 bambini e adolescenti rimasti feriti a Gaza arrivano in Italia