Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:21
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Esiste una app per condividere le proprie buone azioni

Immagine di copertina

La app Misericors è stata creata dalla Chiesa cattolica polacca per consentire agli utenti di tenere un registro sia personale che pubblico dei loro atti di altruismo

È stata recentemente diffusa sugli store online di Apple e Android
una nuova app piuttosto originale, che a differenza di applicazioni simili
dedicate magari a tenere traccia dei chilometri di jogging o delle calorie
consumate, ha lo scopo di contare le buone azioni.

La app Misericors è stata infatti creata dalla Chiesa cattolica
polacca per consentire agli utenti di tenere un registro sia personale che (volendo)
pubblico dei loro atti altruistici, incoraggiandoli a integrare delle “opere
di misericordia” nella loro vita quotidiana.

L’applicazione è disponibile gratuitamente su Apple e
Android ed è stata tradotta in 13 lingue, tra cui l’italiano. Il design di Misericors
vede le buone azioni divise in due categorie: “opere di misericordia
spirituale”, che comprendono ammonire i peccatori, consolare gli afflitti
e sopportare pazientemente le persone moleste, e “opere di misericordia corporale” come vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini e visitare gli infermi.

Entrando in ognuna di queste sottocategorie è possibile
trovare diversi suggerimenti per buone azioni specifiche, come “Pago la spesa
di qualcuno”, “Sorrido alla gente”, “Smetto di ricordare i
misfatti”.

Una volta scelto uno di questi atti, si può scrivere un post
su una sorta di social network pubblico, in cui si dichiara la buona azione
compiuta con tanto di hashtag. Il post può quindi essere apprezzato dagli altri
utenti con due pulsanti che sostituiscono i classici “Mi piace”, chiamati “Io
lo farò” e “Pregherò”.

Non tutti però apprezzano lo stile della app: l’ex direttore
del Catholic Herald Peter Stanford pensa per esempio che “l’impulso di
fare buone azioni può essere generato solo dall’interno, come parte della
propria fede, della propria vita religiosa o coscienza sociale. Non può
scaturire da un mezzo di comunicazione esterno”. 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale