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Home » Esteri

AIRL, a Roma il Gala dell’amicizia italo-libica: “Che sia l’inizio di una nuova vita, di una stretta collaborazione”

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La Presidente dell'AIRL, Francesca Prina Ricotti, e l'Ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi

Lo scorso 27 novembre 2021 all’Hotel Forum di Roma si è tenuta la Convention Nazionale AIRL “Le rose del deserto Italia e Libia per il dialogo, la cooperazione, lo sviluppo”. Presenti i vertici dell’AIRL tra cui la Presidente Francesca Prina Ricotti e il Segretario Generale Giovanni Cubeddu. Con loro anche l’Ambasciatore d’Italia in Libia Giuseppe Buccino Grimaldi e tanti altri ospiti italiani e libici. Tutti insieme per “fare in modo che questa serata sia solo l’inizio di una nuova vita, l’inizio di numerosi progetti, l’inizio di una collaborazione italo-libica stretta”. All’evento non ha preso parte la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha però voluto mandare un messaggio di stima e “apprezzamento per aver organizzato un evento di tale rilievo che permetterà il rapporto di cooperazione e amicizia tra Italia e Libia”. Gli organizzatori hanno poi ricevuto un saluto da Salama Al-Ghweil, ministro degli affari economici in Libia: “Libia e l’Italia sono due paesi amici con interessi e scambi condivisi. Noi libici ci stiamo muovendo verso la pace e la stabilità interna per raggiungere gli obiettivi di sviluppo nel nazione. I nostri amici italiani lo sanno bene. Per questo noi libici siamo prontissimi e aperti alla cooperazione con gli italiani in vari campi economici. Ciò che conferma il grande rapporto tra i due paesi è la presenza di molte aziende che hanno mantenuto la loro presenza in Libia. Una volta ripristinata la stabilità in Libia e create le condizioni adeguate, le prospettive economiche ci saranno sia per gli italiani sia per i libici”.

Le parole del Segretario Generale AIRL

Ad aprire la serata è stato il Segretario Generale dell’AIRL, Giovanni Cubeddu: “Da qualche mese sono Segretario Generale di questa importantissima e storica Associazione. Nonostante non abbia legami familiari con la Libia – quelli che hanno i veri soci AIRL, come la presidente Francesca Prina Ricotti – sono da sempre particolarmente legato a quel Paese. Questo è solo l’inizio di un percorso: vogliamo ricominciare ad essere soggetti attivi e di collegamento reale tra il nostro Paese e la Libia, e non esiste cosa migliore di farlo con chi conosce la Libia molto meglio di me, e cioè tutti voi. Dobbiamo essere grati a persone come Giovanna Ortu (già Presidente AIRL) e al Presidente Giulio Andreotti – che mi ha fatto conoscere la Libia per aver avuto un ruolo fondamentale nel tramandare la storia delle relazioni italo-libiche. Il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione le nostre competenze per poter lavorare direttamente con il mondo libico. Abbiamo già una serie di imprenditori che hanno dato disponibilità reale per iniziare una cooperazione nei vari settori: dalla formazione all’istruzione, alla cultura. Questa serata è stata pensata come un momento di convivialità, comunanza di idee e proposte per ravvivare il rapporto con la nostra Libia”.

Le parole dell’Ambasciatore italiano in Libia

“Nel mio discorso vorrei ripartire dalle radici per arrivare al futuro. Le radici – ha detto il diplomatico – le conosciamo tutti, voi molto meglio di me. Io le ho coltivate in occasione della mia prima esperienza libica 2011-2015, quando mi sono trovato in Libia subito dopo la liberazione di Tripoli, e poco prima della morte di Moammar Gheddafi. E poi nella seconda esperienza, nel secondo mandato in Libia che è iniziato il 1 febbraio 2019. Le radici sono fondamentali e questo è il motivo per cui con l’aiuto dell’Associazione (AIRL), del Ministero degli Esteri, con l’aiuto di tante persone di buona volontà e di tante aziende all’epoca, prima ancora che io arrivassi, si è deciso di restaurare il Cimitero di Hammangi a Tripoli. Questo perché, perché credo sia qualcosa che noi dobbiamo ai nostri morti, a persone che hanno fatto tanto per la Libia. Il presidente  dell’allora Consiglio di transizione nazionale (Cnt) Mustafa Abdel Jalil incontrando l’allora Ministro della Difesa La Russa fu molto chiaro: la Libia senza l’Italia non sarebbe quella che è oggi”.

L’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi ha poi aggiunto: “L’espulsione degli italiani dalla Libia, nel 1970, fu una mossa strategica di Gheddafi per creare uno spirito nazionale in un paese che era diviso in tre, Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, unito solo dagli italiani, da Balbo; ma è stato un errore che ha influito molto negativamente sulla storia libica. Con la cacciata della comunità italiana si è perso un patrimonio di conoscenze, di conoscenze tecniche, di rapporti di amicizia, di lavoro congiunto, in un quadro che stava anche permettendo l’emergere di una classe libica. È chiaro che dobbiamo andare dalle radici al futuro, e le radici sono state seguite molto bene dall’Associazione e il mio omaggio va alla Presidentessa Ortu per il lavoro straordinario che ha fatto nel corso degli anni. Tutti i suoi sforzi hanno portato ad ottenere dei riconoscimenti che erano giusti e doverosi. Adesso ci sono gli ultimi fondi disponibili e su quelli si potrebbe considerare la costituzione di un’associazione, di un’accademia, che vivifichi i rapporti con la Libia e guardi al futuro”.

Poi uno sguardo sul presente: “La Libia sta uscendo da dieci anni di instabilità. È difficile dire quello che accadrà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, abbiamo delle elezioni che potrebbero tenersi già il 24 dicembre, prima le presidenziali e dopo cinquantadue giorni il secondo turno delle presidenziali e le parlamentari. Questo potrebbe stabilizzare il paese, come ci auguriamo tutti; oppure potrebbe non rappresentare quella svolta di stabilizzazione che tanti si attendono o potrebbe addirittura creare instabilità. Nessuno oggi ha la risposta ma tutti ci stiamo impegnando affinché si realizzi la prima ipotesi. Tutti stanno sperando, almeno tutti gli uomini di buona volontà in Libia e fuori, affinché queste elezioni possano portare stabilità e la rinascita dell’economia libica. Economia che rinasce certamente con il contributo delle persone qualificate che vedo qui con grande piacere insieme noi, ma rinasce anche con uno sforzo da parte libica. E questo sforzo, devo dire, inizia ad esserci con il Primo Ministro del Gnu Abdul Hamid Dabaiba, che, come saprete, cercherà di candidarsi alle elezioni”.

“E’ uno sforzo purtroppo ancora parziale: ci sono dei casi molto tristi di società e aziende italiane che stanno fallendo in seguito ai crediti che avevano accumulato nel 2011-2013/14 per la cura in cliniche o per la convalescenza in strutture alberghiere di feriti libici – ha aggiunto l’Ambasciatore italiano in Libia -. Questo è uno dei motivi dei dissapori che talvolta vi sono con la parte libica. I soldi arrivano, sono destinati da parte delle autorità libiche, almeno per quei casi gravissimi di fallimento, ma poi si perdono in sviluppi burocratici che diventa difficilissimo da seguire. Speriamo che anche su questo ci possa essere un nuovo inizio. Devo dire che noi, e ringrazio anche l’Associazione dei creditori italiani che si occupa delle imprese italiane esposte verso la Libia, avevamo raggiunto nel 2013 un accordo con il governo Zeidan. Un accordo che  avrebbe dovuto essere firmato dal primo ministro, ma lo scoppio della guerra nell’estate del 2014 ha bloccato nuovamente tutto. Da allora la Libia ha avuto fasi di instabilità gravi. Gli Accordi di Skhurat del 2015 hanno portato dei risultati positivi, ma poi è scoppiata l’altra guerra, come sapete, il primo aprile del 2019, con l’attacco del generale Haftar alla capitale Tripoli. Però ripeto: vediamo come si svilupperanno i prossimi mesi e le elezioni. La Libia, lo sapete benissimo, è una terra poco popolata, estremamente ricca, dal punto di vista religioso omogenea nonostante qualche influsso dopo la rivoluzione. Quindi vi sono le condizioni per una svolta positiva che possa permettere ai rapporti economici di migliorare”.

L’intervento della Presidente dell’AIRL

Nel corso della serata ha ovviamente preso la parola anche la Presidente dell’AIRL Francesca Prina Ricotti: “Un ringraziamento a Giovanna (Ortu), che ha creduto in me, nella mia forza, nell’intenzione di dare una svolta alla vita dell’Associazione, uno nuovo slancio, un rinnovamento delle radici della mia famiglia e delle famiglie degli associati dell’AIRL. Ringrazio l’Ambasciatore Buccino che veramente mi ha sostenuta, accompagnata e dato supporto in questo progetto. Ringrazio Giovanni (Cubeddu) e tutta la presidenza, Andrea Di Maso (Vicepresidente AIRL), Bruno Rossi (Vicepresidente AIRL) e tutti i Consiglieri che hanno creduto fin dall’inizio in questo progetto e mi stanno supportando. Il nostro lavoro – anche se indirizzato al futuro – ha bisogno delle radici storiche dell’AIRL e degli italiani di Libia per poter portare avanti nella maniera giusta quella che è la nostra cultura e il nostro retaggio”.

La Presidente ha poi aggiunto: “Ho la fortuna di essermi cresciuta in un ambiente multiculturale, dove la cultura libica è da sempre apprezzata e tramandata di generazione in generazione. Questo è anche un mio obiettivo: tramandare, incoraggiare e diffondere la conoscenza di un Paese importante come la Libia. Ringrazio tutte le persone che sono riuscite a venire qui da tutta Italia, ma soprattutto coloro che arrivati dalla Libia, nonostante le mille difficoltà legate al viaggio e alla situazione emergenziale causata dalla pandemia. E’ molto importante per noi ricominciare questa collaborazione. Essere parte attiva nelle relazioni tra Italia e Libia in tutti i campi e sotto tutti gli aspetti: formazione, impresa, cultura, archeologia, ecc. Da oggi l’Associazione lavorerà duro per raggiungere gli obiettivi prefissati, e fare in modo che questa serata sia solo l’inizio di una nuova vita, l’inizio di numerosi progetti, l’inizio di una collaborazione italo-libica stretta. Ma tutto ciò ha bisogno della storia e va fatto per tutti coloro che purtroppo hanno dovuto lasciare quel Paese tanto amato. Continuare quella che è la nostra storia, sempre legati alle nostre radici, alla nostra cultura condivisa e avanzare insieme agli amici libici verso un futuro migliore. Questa è la nuova AIRL”.

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