Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Addio ai cyber cafè

Immagine di copertina

Il futuro di internet in Cina viene dagli smartphone. Che renderanno più difficile la sorveglianza del governo

C’erano una volta gli internet café in Cina.Quei luoghi dove, grazie all’acquisto di una semplice bevanda, i ventenni cinesi si ritrovavano allo stesso tempo sia in un centro d’incontro per teenager, che in connessione con il mondo. In modo semplice e comodo. Semplice, come le attività di monitoraggio che le autorità cinesi hanno potuto svolgere per anni contro ogni possibile forma di dissidenza che prendeva piede nei cyber cafè.

Ma da qualche tempo gli internet cafè cinesi stanno perdendo terreno a vantaggio degli smartphone e dei tablet a bassocosto, rischiando sempre più di diventare come i negozi di video noleggio, ormai praticamente spariti anche negli Stati Uniti e in Europa. Infatti, nonostante i cyber cafè cinesi godano di maggiore successo rispetto a quelli occidentali, grazie soprattutto all’uso di videogames online, nella maggior parte delle città a farla da padrone sono le connessioni da telefono cellulare, anche perché la concorrenza fra i providers a banda larga ha comportato una discesa dei prezzi dei contratti.

Secondo una ricerca fatta dalla Tencent, azienda leader nel settore di social networking e videogiochi, tra il 2011 e il 2012 il numero degli internet caffè è sceso, dopo un aumento costante dal 2004, passando da un totale di 146.000 a 136.000. Dati, questi, che potrebbero scendere nel rapporto del 2013, non ancora disponibile.

Ovviamente, questi dati vanno di pari passo con l’aumento della vendita di dispositivi mobili e dei contratti internet.

Nel rapporto dello scorso luglio sulla censura in Cina, Freedom House – un’organizzazione non governativa internazionale che svolge ricerca nel campo delle libertà politiche e dei diritti umani – ha riportato che negli ultimi anni gli utenti dei cyber caffè sono diminuiti. Dal 36 per cento del totale della popolazione cinese che usufruiva della connessione degli internet café nel 2010, al 22 per cento del 2012. Allo stesso tempo, l’uso di internet da dispositivo mobile è passato dal 66 per cento del totale degli utenti nel 2010 al 76 per cento nel 2012.

Gli internet cafè non sono gli unici a perdere la battaglia informatica. La principale sconfitta è quella del governo cinese. Le autorità cinesi, giorno dopo giorno, sorvegliano e censurano l’attivismo online e i siti di microblogging che criticano le politiche del governo eche potrebbero delegittimare il ruolo del Partito Comunista.

Ma monitorare milioni di smartphone è più difficile che monitorare qualche migliaio di internet café. Maya Wang, una ricercatrice della divisione di Human Rights Asia, ha dichiarato al “Financial Times” lo scorso 26 dicembre che: «Le autorità stanno usando dei meccanismi di sorveglianza nelle applicazioni internet per dispositivi mobili, ma l’enorme quantità d’informazioni e il fatto che sia un mercato nuovo rende difficile il controllo» .

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”