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Home » Esteri

Migranti, l’accordo di Minniti con la Libia è nullo: lo sostiene un giudice di Trapani

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L’accordo tra Italia e Libia sui migranti negoziati da Minniti sarebbe nullo

Accordo Italia Libia migranti nullo – Dalla sentenza di un processo emerge una clamorosa novità: l’accordo sui migranti negoziato con la Libia nel 2017 dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti e firmato da Paolo Gentiloni e Fayez al-Sarraj non avrebbe nessuna validità.

A stabilirlo è il giudice Piero Grillo nelle motivazioni di una sentenza di assoluzione nei confronti di due migranti, che erano accusati di aver capeggiato una rivolta nei confronti dell’equipaggio della nave italiana Vos Thalassa che, dopo averli tratti in salvo, li stava riportando in Libia.

Secondo quanto affermato dal pm, infatti, la validità del memorandum di Minniti è in dubbio prima di tutto a causa dei precari equilibri interni del Paese africano.

L’autorità libica con cui è stato stipulato l’accordo, infatti, è riconosciuta in Europa, ma non ha il pieno controllo della giurisdizione dell’intero Paese.

Non a caso, il memorandum d’intesa tra Italia e Libia sull’immigrazione era già stato sospeso dalla Corte di Tripoli nel 2017, poco meno di due mesi dopo la stipulazione dell’accordo.

Ma secondo Grillo anche dal punto di vista procedurale italiano, il memorandum presenta diverse falle.

L’accordo, infatti, avrebbe dovuto avere l’autorizzazione da parte del Parlamento italiano, che invece non si è mai espresso sulla materia.

Il memorandum, infatti, è frutto di un accordo stipulato semplicemente tra i rappresentati dei rispettivi governi, quello italiano e quello libico.

Inoltre, il memorandum tra Italia e Libia non rispetta i diritti umani e la Convenzione di Amburgo del 1979, che prevede l’obbligo per gli Stati aderenti di condurre i naufraghi in un luogo sicuro.

E la Libia non è attualmente considerata un luogo sicuro e, finché non lo sarà, riconsegnare allo guardia costiera libica i naufraghi è da considerarsi illegittimo.

La sentenza è senza dubbio destinata a far discutere.

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