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Messico, Amazon costruisce un magazzino in mezzo una baraccopoli: le foto diventano virali

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Messico, Amazon costruisce un magazzino in mezzo una baraccopoli: le foto diventano virali

Un magazzino enorme, circondato da capanne e case fatiscenti. Sui social sono diventate in poche ore virali le foto del centro logistico appena costruito da Amazon a Tijuana, in Messico, tra la desolazione del barrio El Cañón del Padre.

“Sono di Tijuana, (…) ho documentato ciò che accade nella mia città per 20 anni”, ha detto alla BBC l’autore delle foto Omar Martínez, affermando di averle scattate da lontano perché “non è sicuro andarci”. Nella zona situata sul lato di un canale fognario, sarebbero presenti diverse persone armate a causa dello spaccio di droga, secondo Martínez. “Ho scattato le foto con l’intenzione di mostrare il grande contrasto che esiste qui nella mia città”, spiega Martínez. “Sono contento che le mie foto abbiano causato un grande dibattito”.

Il centro da 32.000 metri quadrati, l’11esimo che sarà aperto in Messico da Amazon, dovrebbe creare “più di 250 posti di lavoro nell’area”, secondo il colosso di Seattle e contribuire alla “riattivazione economica e al benessere delle famiglie”, secondo quanto dichiarato dalla sindaca di Tijuana Karla Ruiz Macfarland.

Negli ultimi anni Amazon è sempre più contestata in tutto il mondo per le difficili condizioni di lavoro all’interno dei suoi centri. Gli attacchi di attivisti e sindacati non hanno però rallentato il reclutamento di nuovi dipendenti. Nel 2020, la pandemia e la crisi economica hanno spinto una media di 1.400 persone al giorno in tutto il mondo ad andare a lavorare per Amazon, accrescendo di oltre il 50 percento la forza di lavoro globale del gigante della distribuzione, che ha continuato ad aprire centri logistici, spesso in aree povere.

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