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Home » Economia

La risposta di Tria alla lettera Ue, cosa c’entrano reddito di cittadinanza e quota 100

Immagine di copertina
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria

Lettera Ue risposta Tria | Reddito di cittadinanza | Quota 100 | Di Maio | M5S

LETTERA UE RISPOSTA TRIA – Meno spesa per reddito di cittadinanza e quota 100. È una delle soluzioni indicate nella risposta italiana all’Ue dopo la lettera sulla tenuta dei conti pubblici (ma smentita da Luigi Di Maio). La Commissione Europea ha chiesto spiegazioni sul debito pubblico eccessivo del nostro Paese con una missiva indirizzata al governo datata 29 maggio. La risposta del nostro esecutivo alla richiesta di spiegazioni, da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria, è arrivata due giorni dopo.

S&D

Nelle indiscrezioni sulla risposta inviata alla Commissione Europea, si parlerebbe di una riduzione delle proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022. In particolare, secondo le anticipazioni, le misure riguarderebbero Quota 100 e il reddito di cittadinanza. Il ministero del Tesoro, insieme a fonti di Palazzo Chigi, non hanno confermato. E una smentita è arrivata anche del vicepremier e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.

Lettera Ue risposta Tria | “Meno spesa per reddito di cittadinanza e quota 100”

“Il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022”, ha fatto sapere alla Commissione il ministro Tria, nella lettera di risposta. In un altro passaggio della lettera le nuove politiche di welfare vengono poi esplicitate come reddito di cittadinanza e quota 100.

Secondo Tria, il deficit potrebbe quest’anno essere minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni ufficiali. “L’andamento dell’economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di Stabilità”, ha scritto il ministro. “Se il contesto di crescita internazionale non si deteriorasse ulteriormente, l’Italia dovrebbe essere in grado di mantenere questa tendenza positiva fino alla fine dell’anno”. Inoltre, “le nuove entrate non tributarie sembrano destinate a superare le previsioni e l’utilizzo delle nuove politiche del welfare (Reddito di cittadinanza e quota 100) è, finora, inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019. Di conseguenza, le ultime proiezioni del Governo italiano indicano che il disavanzo dovrebbe attestarsi al di sotto delle previsioni della Commissione e che la variazione del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al patto di stabilità e crescita anche sulla base della stima dell’output gap della Commissione”.

Lettera Ue risposta Tria | “Revisione del sistema fiscale”

“In linea – ha scritto il ministro dell’Economia rispondendo alla richiesta di chiarimenti dell’Ue – con la legislazione in vigore, il programma di stabilità prevede un aumento delle imposte indirette pari a quasi l’1,3 per cento del Pil, che entrerebbe in vigore nel gennaio 2020. I partiti politici hanno espresso riserve circa il previsto aumento dell’Iva, ma abbiamo comunque un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale”.

Il governo – ha scritto ancora Tria nella sua lettera di risposta all’Ue – intende introdurre “ulteriori misure per semplificare il sistema fiscale e migliorare la fedeltà fiscale. Il Parlamento ha invitato il governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali”.

Altro passaggio della lettera del ministro alla Commissione: “Siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione Europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso”.

“Siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione Europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso”.

“Per quanto riguarda il 2018, sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all’Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito, ritengo che il Governo abbia seguito un approccio prudente e responsabile”.

Lettera Ue risposta Tria | Di Maio: “Niente tagli a reddito di cittadinanza e quota 100”

Le reazioni e i commenti dopo la pubblicazione della lettera di Tria di risposta all’Ue non si sono fatte attendere. Il vicepremier e capo politico M5S Di Maio ha dichiarato: “La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito di cittadinanza né quota 100”.

Lettera Ue risposta Tria | M5S: “Sì alla flat tax anche sforando il deficit, no all’austerità”

Nega tagli al welfare anche una nota del Movimento 5 Stelle pubblicata sul sito di riferimento, il Blog delle Stelle. “Secondo le prime indiscrezioni nella lettera da inviare alla UE, che Tria e la Lega hanno scritto, sono previsti tagli allo stato sociale per il triennio 2020-2022. Questa scelta è incomprensibile e sono necessarie delle spiegazioni”, è il messaggio pubblicato con un post.

Il M5S sottolinea: “La linea che, d’accordo con la Lega, abbiamo seguito come governo è stata quella della lotta all’austerità. Posizione confermata dai risultati elettorali delle europee in cui è stato detto che è necessario fare la flat tax per i redditi bassi anche sforando il deficit”. E infine: “Gli italiani si aspettano da questo governo lotta all’austerità europea e questo è quello che dobbiamo fare, non i tagli al welfare!”.

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