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Home » Economia

Donazioni immobiliari tra privati: errori comuni che una visura storica può prevenire

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Le donazioni di beni immobili fra soggetti privati rappresentano una modalità diffusa di trasferimento patrimoniale in ambito familiare. Malgrado l’apparente semplicità, tali operazioni celano insidie giuridiche e fiscali che possono emergere anche a distanza di molti anni, mettendo a rischio la piena disponibilità del bene e la serenità delle parti coinvolte. A questo proposito, la visura ipotecaria e la visura catastale storica –i strumenti che permettono di ricostruire la “biografia” giuridica di un immobile – si rivelano la lente d’ingrandimento indispensabile per prevenire errori costosi.

Cos’è la donazione immobiliare tra privati

La donazione immobiliare è un atto a titolo gratuito con cui il proprietario (donante) trasferisce la proprietà di un immobile a un altro soggetto (donatario) per spirito di liberalità (artt. 769 ss. c.c.).

  • Caratteristiche essenziali: atto pubblico davanti a notaio, accettazione contestuale o successiva, capacità del donante, assenza di lesione delle quote di legittima.
  • Effetti: immediato trasferimento della proprietà ma suscettibilità di revoca (per ingratitudine o sopravvenienza di figli) e di azione di riduzione da parte degli eredi legittimari lesi.

La natura instabile della donazione rende vitale la verifica preventiva di ogni elemento che possa incidere sulla validità e opponibilità dell’atto.

Perché la visura storica è fondamentale nelle donazioni

Prima di procedere alla stipula, è opportuno acquisire una visura ipotecaria e una visura catastale storica. Questa fotografia retrospettiva dell’immobile consente di individuare passaggi di proprietà, gravami, vincoli e irregolarità che potrebbero compromettere la donazione o renderla poco appetibile in caso di futura alienazione.

Tracciabilità della provenienza dell’immobile

Una visura storica permette di ricostruire la catena dei titoli (rogiti, sentenze, decreti) assicurando che non vi siano salti di trascrizione che potrebbero legittimare azioni di rivendicazione o usucapione clandestina.

Individuazione di gravami e vincoli nascosti

Ipoteche volontarie, giudiziali o legali, pignoramenti, citazioni e domande giudiziali: la visura  ipotecaria  svela l’esistenza di vincoli di natura giuridica e patrimoniale, indicando data, importo e soggetto beneficiario. Il donante dovrà cancellare o quantomeno segnalare tali oneri mentre il donatario potrà pretendere garanzie o rifiutare l’atto.

Verifica della continuità delle trascrizioni

L’assenza di continuità tra titoli e trascrizioni (ad esempio per successioni non trascritte) può bloccare la commerciabilità del bene e generare responsabilità professionale per il notaio rogante. Intercettare il problema prima della donazione consente di sanarlo con atti integrativi o trascrizioni mancanti.

Per capire perché l’aggiornamento  dei dati catastali è così cruciale, si veda l’approfondimento di TPI sulla riforma del Catasto, che illustra le conseguenze di una mappatura incompleta o datata.

Errori comuni nella donazione immobiliare

Anche con l’assistenza notarile, i privati commettono spesso leggerezze che una visura catastale storica e una ipotecaria avrebbero potuto evitare. Di seguito i più ricorrenti.

Sottovalutare l’effetto dei patti di famiglia e delle quote di legittima

La donazione può ledere la quota di legittima di coniuge e figli. Se ciò accade, gli eredi potranno promuovere l’azione di riduzione entro dieci anni dall’apertura della successione, ottenendo la restituzione dell’immobile o il suo controvalore. Una visura storica mostra donazioni pregresse e consente di calcolare la massa di calcolo per valutare l’eventuale lesione.

Ignorare ipoteche e pignoramenti iscritti dopo il rogito

Può accadere che l’immobile sia stato ipotecato dal donante come garanzia di debiti dopo la stipula della donazione ma prima della trascrizione; o che vi sia un pignoramento non ancora annotato. La visura ipotecaria rivela tempestivamente le iscrizioni, permettendo al donatario di subordinare il perfezionamento dell’atto alla loro cancellazione.

Non considerare l’età del donante e i tempi di revocabilità

Se il donante supera i settant’anni, la probabilità di sopravvenienza di figli è bassa ma non impossibile (adozioni tardive, riconoscimenti di figli naturali). Inoltre, trascorsi vent’anni senza trascrizione dell’accettazione da parte del donatario, la donazione diventa inefficace nei confronti dei terzi che acquistano diritti sul bene. La visura storica evidenzia la data di trascrizione dell’accettazione, utile per verificare la decorrenza dei termini.

Come richiedere e interpretare una visura storica

Per ottenere una visura  storica di un immobile esistono canali telematici come quello di visureitalia.com oppure sportelli fisici dell’Agenzia delle Entrate (ex Territorio). È fondamentale saper leggere le informazioni che vi compaiono: di seguito tutti i consigli utili per interpretarla al meglio.

Documenti e dati necessari per la richiesta

Prima di inoltrare la domanda di visura è opportuno predisporre una piccola “cartella” con la documentazione fondamentale. Disporre di questi dati fin dall’inizio accelera la lavorazione allo sportello (fisico o telematico) e riduce il rischio di dover integrare successivamente la pratica.

  • Dati catastali (Foglio, Particella, Subalterno) o codice identificativo catastale.
  • Dati anagrafici del soggetto (codice fiscale) se si richiede la visura per soggetto e non per immobile.

Lettura degli estremi catastali e delle note di trascrizione

La sezione “ Elenco sintetico delle formalità” della visura ipotecaria riporta ogni trascrizione e  iscrizione  con data, tipo di atto e numero di repertorio notarile. Inoltre, vi è l’indicazione dell’eventuale presenza della Nota in formato elettronico, che  il professionista può consultare per eseguire un’analisi più approfondita.

Errori di interpretazione più frequenti

Prima di addentrarci nei dettagli, vale la pena richiamare gli equivoci che mietono più vittime tra i non addetti ai lavori: si tratta di fraintendimenti ricorrenti che possono generare valutazioni errate sul reale stato giuridico dell’immobile, con effetti a cascata su donazioni, compravendite e successioni:

  • Confondere un’annotazione (es. cancellazione) con una nuova iscrizione.
  • Trascurare la differenza tra ipoteca volontaria e giudiziale (quest’ultima deriva da un decreto ingiuntivo o sentenza ed è più difficile da cancellare).
  • Scambiare un atto di permuta o un comodato annotato per un trasferimento di proprietà.

Best practice per evitare controversie future

Prima di formalizzare una donazione immobiliare, sia come donante sia come donatario, è utile adottare una serie di accorgimenti che riducono il rischio di impugnazioni, gravami o costi imprevisti nel medio‑lungo periodo. La check‑list che segue raccoglie le prassi operative più efficaci da mettere in atto prima, durante e subito dopo il rogito notarile:

  • Richiedere sempre la visura storica catastale e quella ipotecaria almeno 15 giorni prima del rogito, così da avere il tempo di sanare eventuali anomalie.
  • Trascrivere l’accettazione della donazione contestualmente all’atto per evitare l’inefficacia ventennale.
  • Stipulare una polizza assicurativa post‑donazione contro l’azione di riduzione (oggi disponibile presso primari istituti).
  • Eseguire una perizia estimativa per determinare il reale valore del bene e versare le imposte proporzionali corrette.
  • Conservare la documentazione (visure, nota di trascrizione, polizze, ricevute fiscali) in formato digitale e cartaceo, a beneficio di futuri acquirenti o eredi.

Conclusioni

La donazione di un immobile fra privati è un atto di liberalità che richiede rigore documentale e consapevolezza delle implicazioni nel tempo. Una visura storica, letta con competenza, è lo strumento elettivo per prevenire errori che potrebbero tradursi in gravami fiscali, cause ereditarie o blocchi alla circolazione del bene. Affidarsi a professionisti (notaio, avvocato, consulente catastale) e adottare le best practice illustrate garantisce che la generosità del donante si traduca in un trasferimento patrimoniale sicuro e duraturo.

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