Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:25
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Crisi energetica, Goldman Sachs: “A inizio 2023 bollette da quasi 500 euro al mese per le famiglie italiane”

Immagine di copertina

Crisi energetica, Goldman Sachs: “A inizio 2023 bollette da quasi 500 euro al mese per le famiglie italiane”

Una crisi peggiore di quella degli anni ’70, in termini di gravità, portata e “ripercussioni strutturali”. È questo il parere degli analisti di Goldman Sachs sull’emergenza energetica che minaccia di travolgere i paesi europei.

Secondo la nota banca d’affari newyorkese, le bollette finiranno per costare 2mila miliardi di euro in più a inizio 2023, quando è previsto il picco dei rincari. I costi energetici finiranno così a pesare per il 15 percento sul prodotto interno lordo europeo, nell’ipotesi che i prezzi del gas rimangano in linea alle quotazioni attuali. Nello scenario peggiore, quello di un’interruzione completa delle importazioni di gas russo, il costo aggiuntivo per le famiglie europee aumenterebbe a 4mila miliardi di euro, il 30 percento del Pil europeo, a fronte di un prezzo di 400 gas a megawattora, rispetto ai 220 euro/MWh attualmente quotati all’hub di riferimento di Amsterdam, il Ttf.

In base ai prezzi attuali, l’analisi firmata da Alberto Gandolfi e Mafalda Pombeiro prevede che il costo dell’energia rispetto al reddito disponibile in Germania, Spagna, Francia e Italia passerebbe dall’8 percento di media del 2021 al 15 percento quest’anno, fino addirittura al 23 percento nel 2023. Nel caso italiano, l’istituto statunitense prevede per l’anno prossimo bollette da quasi 500 euro al mese nello scenario base e di oltre 590 euro in quello peggiore, ossia di 402 euro per il gas e 193 per l’energia elettrica.

Un tetto ai prezzi, una delle soluzioni che i ministri europei discuteranno al vertice straordinario di domani, potrebbe far risparmiare fino a 650 miliardi di euro ai consumatori. Un’altra possibilità avanzata da Goldman Sachs è quella del ricorso a quello che definisce “deficit tariffario”, per spalmare i costi delle bollette nell’arco dei prossimi 10-20 anni. Con un intervento del genere, il costo delle bollette per le famiglie aumenterebbe in maniera graduale, fino a circa 450 euro mensili nel 2040. Per le compagnie energetiche in attesa di riscuotere quei crediti, la banca propone la cartolarizzazione dei titoli, in modo da alleggerire i bilanci.

Ti potrebbe interessare
Economia / Risorse umane, ecco le 151 aziende italiane che hanno ottenuto la certificazione Top Employers 2025
Economia / Iren colloca primo bond ibrido da 500 milioni di euro
Economia / Ferrovie dello Stato, Ivan Dompé nominato Global Strategy & International – Head of International Communication Partner
Ti potrebbe interessare
Economia / Risorse umane, ecco le 151 aziende italiane che hanno ottenuto la certificazione Top Employers 2025
Economia / Iren colloca primo bond ibrido da 500 milioni di euro
Economia / Ferrovie dello Stato, Ivan Dompé nominato Global Strategy & International – Head of International Communication Partner
Economia / Stellantis si allea con Tesla per poter inquinare di più ed evitare le multe dell’Ue
Economia / John Elkann entra anche nel cda di Meta. Zuckerberg: “Porta prospettiva internazionale”
Economia / In Italia sale la pressione fiscale e frena la propensione al risparmio: i dati dell’Istat
Economia / La Fao: “I prezzi dei generi alimentari sono scesi del 2% in tutto il mondo nel 2024”
Economia / Autostrade per l’Italia: ecco la settimana corta. Sperimentazione al via a giugno 2025
Economia / Contrasto a povertà e disuguaglianze: gli interventi di Intesa Sanpaolo nel 2024
Economia / Venier (Snam): “Il net zero o è di tutti o non è di nessuno. Le infrastrutture restano strategiche”