Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:55
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Crisi aziendali, Carmelo Barbagallo (Uil): “Le aziende private hanno lasciato il deserto produttivo”

Alla manifestazione organizzata dai sindacati sulle crisi aziendali è intervenuto anche il Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo che ha ribadito a TPI la necessità di far ripartire l'economia

 

 

Crisi aziendali, Barbagallo(Uil): “Aziende private lasciano deserto produttivo”

“Il Paese ha un problema di mancanza di produttività e capacità imprenditoriale, e non riesce a controllare le multinazionali e le aziende private che ci lasciano il deserto produttivo. Bisogna reinventarsi degli strumenti”. Alla manifestazione organizzata dai sindacati sulle crisi aziendali si rivolge così al governo il Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.

Nella mattina di oggi, martedì 10 dicembre, i sindacati hanno manifestato a Roma, in piazza Santi Apostoli, per riportare al centro del dibattito politico il lavoro e per chiedere una soluzione alla tormentata vicenda dell’Ex Ilva. Una soluzione che non può essere certamente il piano industriale presentato la scorsa settimana da Mittal, che prevede tra le altre cose 4.700 esuberi.

“Dobbiamo far ripartire l’economia per evitare che si sbricioli il Paese, per evitare che i pensionati non diventino gli ammortizzatori sociali. Lo Stato deve fare la propria parte”.

Le crisi aziendali sul tavolo del governo sono 160: “Sono talmente tante che non si riesce nemmeno a raccontarle tutte”, prosegue Barbagallo. “Dobbiamo salvaguardare i posti di lavori e servono gli ammortizzatori sociali finché sarà necessario”.

“La crisi imprenditoriale e industriale è latente, noi non possiamo permetterci di lasciare da soli questi lavoratori e le loro famiglie”.

Leggi anche:
Ex Ilva, Landini: “Mittal deve rispettare l’accordo, l’ingresso dello Stato può essere il segnale che l’Italia vuole continuare a produrre acciaio”
Ex Ilva, Landini a TPI: “Lo Stato entri come azionista, l’Italia non può perdere l’acciaio”
L’acciaio vale il 2,5% del Pil italiano: se chiude l’Ilva è un duro colpo per l’economia nazionale
Ti potrebbe interessare
Economia / Le armi fanno sorridere gli Agnelli-Elkann: volano i conti di Iveco Defence
Economia / Turismo: l’agroalimentare fattore di crescita per 9 italiani su 10
Ambiente / Sostenibilità: come la scelta del materiale elettrico impatta sull’efficienza energetica
Ti potrebbe interessare
Economia / Le armi fanno sorridere gli Agnelli-Elkann: volano i conti di Iveco Defence
Economia / Turismo: l’agroalimentare fattore di crescita per 9 italiani su 10
Ambiente / Sostenibilità: come la scelta del materiale elettrico impatta sull’efficienza energetica
Economia / AI: l’impatto sulle agenzie e il ruolo che giocherà l’AI ACT
Economia / Banca Ifis presenta all’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito il valore dell’economia italiana dello sport
Economia / La strada dolce della smart mobility
Economia / Progettando la metropolitana d’Europa
Economia / Banca Ifis entra in The Street per promuovere la cultura
Economia / Stellantis frena sulla gigafactory di Termoli: il Governo dirotta altrove i fondi del Pnrr
Economia / Alberto Nagel (Mediobanca): “Fusioni tra banche difficili in Europa, ostacoli vanno rimossi”