Tatiana Tramacere, parla Dragos: “Il forte sentimento per lei non mi ha fatto capire le conseguenze” | VIDEO
Le parole del ragazzo che ha aiutato la 27enne a nascondersi
“Il forte sentimento per lei non mi ha fatto capire le conseguenze”: sono le prime parole di Dragos-Ioan Gheormescu, il giovane che ha aiutato Tatiana Tramacere a nascondersi. Il ragazzo, che ieri era stato ascoltato dai carabinieri confessando l’allontanamento volontario della 27enne di Nardò, ha dichiarato ai giornalisti: “Presso il comando dei carabinieri di Lecce ho riferito tutti i fatti che riguardano la scomparsa di Tatiana. Confermo che il forte sentimento di affetto reciproco che si è consolidato con la convivenza di questi giorni, non mi ha fatto ben comprendere le conseguenze derivanti da questa nostra avventura che, ripeto, era di comune accordo”. Il giovane, poi, ha aggiunto di aver voluto “tutelare” Tatiana dicendosi “profondamente rammaricato” e chiedendo scusa non solo ai familiari della 27enne ma anche ai militari e a tutta la comunità di Nardò.
Il caso #Tatiana, parla Dragos, l’amico che l’ha nascosta in casa.#Tg1 pic.twitter.com/AjC6ZdhCkO
— Tg1 (@Tg1Rai) December 5, 2025
Interrogato dai carabinieri dopo che i militari avevano ritrovato la ragazza nascosta in una mansarda alla quale si accedeva dal suo appartamento, Dragos ha dichiarato: “È stata lei ad organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l’unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po’, ancora qualche giorno e poi sarebbe tornata a casa”. Una versione confermata dalla stessa ragazza che, dopo alcuni controlli in ospedale, è tornata a casa dai suoi familiari. Dragos, inoltre, avrebbe anche rivelato di aver tentato di convincere Tatiana a uscire allo scoperto visto il clamore che la vicenda stava suscitando. I due, che secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avevano una relazione, erano stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza mentre si baciavano nel parco in cui Dragos lavora come barista, dopodiché, successivamente, entravano nella palazzina dove abita il giovane. Ora, entrambi, saranno iscritti nel registro degli indagati come complici: i reati contestati potrebbero essere diversi, dal procurato allarme alla simulazione di reato.