Svizzera, record casi di encefaliti da zecca: “Effetto indiretto del Coronavirus”
Svizzera, aumentano i casi di encefaliti da zecca: effetto indiretto del Covid?
L‘Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) svizzero ha segnalato un consistente aumento dei casi da encefaliti da zecca, che potrebbero essere tra gli effetti ‘indiretti’ del Coronavirus. Nel Paese dall’inizio del 2020 sono stati 215 i casi registrati dall’autorità sanitaria, pari a oltre il doppio di quelli osservati un anno fa, il secondo valore più alto dal 2000. E per gli specialisti il Covid-19, unito alle condizioni metereologiche, potrebbe essere all’origine di questo fenomeno.
Nel bollettino settimanale pubblicato oggi, l’Ufsp evidenzia che solo nelle ultime 4 settimane i casi emersi sono stati 124, contro i 59 del 2019. “È probabile che le condizioni meteorologiche favorevoli e le regole di distanziamento sociale imposte per fronteggiare l’epidemia di Sars-CoV-2 abbiano spinto più persone del solito a uscire nella natura. Non è inoltre da escludere che le misure di semiconfinamento abbiano impedito ad alcuni di farsi vaccinare”, dichiarano gli esperti della Confederazione elvetica. Ma la prevenzione è fondamentale.
“È importante vaccinarsi per proteggersi contro la meningoencefalite primaverile-estiva da zecche (Fsme), malattia che può anche avere un decorso grave”, e la profilassi “è particolarmente raccomandata alle persone dai 6 anni in su, che vivono in regioni a rischio”, continuano i membri dell’autorità sanitaria svizzera, che fa sapere che in giugno il numero di consultazioni per punture di zecca ha superato quello record del 2018: dall’inizio dell’anno sono state censite 19.600 visite mediche.
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