Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Spacciatore si pente di aver acquistato la droga e la lascia nel confessionale della chiesa

Immagine di copertina
CREDITS: Juan Mabromata/AFP/Getty Images

Il fatto è accaduto a Borgotrebbia, in provincia di Piacenza. Con quel quantitativo di marijuana, lo spacciatore avrebbe guadagnato circa 20mila euro

Spacciatore pentito lascia un chilo di droga nel confessionale della chiesa

“Non spacciare” non è incluso tra i 10 comandamenti, ma per qualcuno comprare e vendere droga era un peso troppo forte da sopportare sulla coscienza, e così una persona, dopo aver acquistato un chilo di marijuana, ha preferito lasciarlo nel confessionale della chiesa.

È successo a Borgotrebbia in provincia di Piacenza durante una domenica, il giorno designato dai cristiani alla messa e al rito dell’eucaristia. Durante la confessione, protetta dal segreto del confessionale, una persona ha lasciato una quantità ingente di cannabis al parroco, pentendosi del peccato commesso.

Il prete a cui è stato affidato il carico di droga è don Pietro Cesena, parroco della chiesa dei Santi Angeli Custodi di Borgotrebbia. Lo stesso don Cesena era salito alle cronache nazionali appena qualche mese fa per la sua invettiva dal pulpito della chiesa contro i rapper che si facevano promotori di messaggi sbagliati e ingannevoli verso i più giovani.

“I vostri figli ascoltano la musica di questi stronzi, presunti rapper, che a ragazzini di 12 anni, che si affacciano alla vita con tutti gli ormoni in circolo gli dicono che tanto la vita finisce in niente”. Ha detto nel suo sermone, “Io giuro che se ne incontro uno lo picchio, poi mi picchia lui, ma io mi ci butto dentro perché non è possibile che i nostri ragazzi ascoltino da questi str**** che ciò che vale è solo la carriera, i soldi, il sesso, la droga”.

Don Cesena ha poi chiarito la sua posizione, precisando: “Non ce l’ho con tutti i rapper, ne conosco anche di piacentini che raccontano ad esempio il disagio delle nostre periferie, ma solo con questi che mandano ai ragazzi messaggi terribili e devianti, che creano prodotti fatti apposta per vendere con i peggio messaggi”. Il suo, ha spiegato, è stato un grido di dispiacere.

Il parroco ha preso il chilo di droga e lo ha consegnato e denunciato immediatamente ai carabinieri, che hanno aperto un’indagine contro ignoti. Un tale quantitativo di droga avrebbe fruttato circa 2mila dosi, per un totale di 20mila euro.

Milano prima per i reati, Roma per la droga: la classifica sulla criminalità nelle città italiane
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Cronaca / Accolto il ricorso, Ilaria Salis andrà ai domiciliari a Budapest
Cronaca / Fedez e l'aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: "Era lui"
Cronaca / La Sapienza chiude la Biblioteca Alessandrina per contenere le proteste anti-Israele degli studenti
Cronaca / Francia, assalto a un furgone della polizia penitenziaria: uccisi due agenti
Cronaca / Fedez indagato per il pestaggio di Cristiano Iovino: “Dal suo entourage filtra preoccupazione”
Cronaca / Roma, blitz di Ultima Generazione in via del Corso: imbrattate le vetrine dei negozi della Nike e di Foot Locker
Cronaca / La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola per la spedizione punitiva