Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Il capitano e la capitana: chi ha perso e chi ha vinto nella farsa del caso Sea Watch

Immagine di copertina
Illustrazione di Manolo Fucecchi.

Sea Watch Salvini Carola Rackete – Nella lotta tra i due capitani, quello che non è capitano è Matteo Salvini, e quella che è capitano davvero è Carola Rackete.

Nella lotta tra il capitano tarocco e il capitano vero, il capitano vero è finito sulla soglia del carcere. Carola Rackete è accusata di “resistenza ad una nave da guerra”, un reato di sapore ottocentesco così polveroso è desueto che prevede una pena fino a dieci anni [cosa rischia la capitana della Sea Watch].

Ma, in un mondo ribaltato dove le contro-narrazioni diventano una sorta di fumetto manga, la capitana che salva i migranti è diventata una specie di feroce pirata, una capitan Harlock da sottoporre a serissime misure cautelari [il video dell’arresto].

Matteo Salvini ha perso la battaglia, perché ha subito il risultato che meno voleva, lo sbarco dei migranti. Ma aveva la possibilità di vincere la sua guerra, con il sequestro della nave, che avrebbe sottratto alle missioni di soccorso, dopo Mediterranea, un altro prezioso mezzo di salvataggio.

E fino a ieri Carola Rackete [chi è] aveva vinto una battaglia, ma rischiava di perdere una guerra, perché l’inchiesta e il sequestro della nave, per Sea Watch, sono davvero il danno più grave.

 

 

Sea Watch Salvini Carola Rackete –  Tuttavia si può vincere una guerra, ma perderne un’altra, più importante. E l’idea di martirizzare Carola Rackete, e processarla come se fosse una criminale, può far perdere al Governo la guerra più importante, quella mediatica, per giunta su scala globale.

Puoi convincere la maggioranza di un paese incattivito, e (giustamente) arrabbiato con l’Europa per la sua politica di lavarsi le mani sul problema degli sbarchi, puoi far leva su questo sentimento legittimo per costruire una narrazione illegittima. Ma non puoi pretendere di convincere il mondo che se dichiari che Carola Rackete è una Mengele, per questo stesso fatto qualcuno ci possa davvero credere.

Nella battaglia della Sea Watch, che è solo un atto della guerra tra i due capitani, il troppo storpia. E ieri questa frontiera fra la narrazione fantastica e la farsa è stata ampiamente attraversata. Perché quando ti affacci sul palcoscenico del mondo e metti sotto processo una ragazza di trent’anni come se fosse una criminale di guerra i casi sono due: o riesci davvero a condannarla e diventi un mostro, o non ci riesci e diventi un buffone.

Se l’Europa apre gli occhi sui migranti grazie a Salvini (di G. Gambino)

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Cronaca / Accolto il ricorso, Ilaria Salis andrà ai domiciliari a Budapest
Cronaca / Fedez e l'aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: "Era lui"
Cronaca / La Sapienza chiude la Biblioteca Alessandrina per contenere le proteste anti-Israele degli studenti
Cronaca / Francia, assalto a un furgone della polizia penitenziaria: uccisi due agenti
Cronaca / Fedez indagato per il pestaggio di Cristiano Iovino: “Dal suo entourage filtra preoccupazione”
Cronaca / Roma, blitz di Ultima Generazione in via del Corso: imbrattate le vetrine dei negozi della Nike e di Foot Locker
Cronaca / La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola per la spedizione punitiva