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Pisa, operai licenziati dopo aver scioperato per il salario: la denuncia della Cgil

Immagine di copertina
Credit: Filcams-Cgil Pisa

Due operai della società Avr Spa, a cui la municipalizzata Pisamo Srl ha appaltato alcuni servizi di manutenzione delle strade, delle piazze, dei marciapiedi e dei parcheggi del Comune di Pisa, sono stati licenziati per “grave insubordinazione” dopo aver aderito una mobilitazione sindacale per rivendicare un adeguamento salariale.

La vicenda è stata denunciata dalla Filcams-Cgil, che parla di un “grave attacco al lavoro” e accusa Avr di aver “licenziato in tronco due operai per aver scioperato”. Secondo la lettera inviata dall’azienda ai due ormai ex dipendenti, di 29 e 38 anni, questi si sarebbero resi responsabili di “una grave insubordinazione”, non avendo assicurato la reperibilità prevista dal contratto.

In una nota, il sindacato ricostruisce i fatti: “A dicembre la Filcams-Cgil di Pisa aveva proclamato il blocco degli straordinari e della reperibilità serale e notturna per gli addetti alla manutenzione stradale e del verde del Comune di Pisa, in segno di protesta nei confronti della Avr Spa appaltatrice del servizio per conto di Pisamo srl”, società municipalizzata dei comuni di Calci, Vecchiano e Pisa.

“I dodici operai” di Avr, prosegue il comunicato, “chiedevano da mesi l’adeguamento del proprio stipendio, troppo basso per la qualità del loro lavoro in quanto inquadrati nel CCNL delle Imprese di Pulizie”, mentre erano addetti al “servizio di manutenzione delle strade, delle piazze, dei marciapiedi, dei parcheggi del Comune di Pisa, ovvero del rifacimento del loro manto stradale, della segnaletica orizzontale e verticale, e del verde delle zone adiacenti”. Tutt’altro che ordinaria pulizia.

Secondo la Filcams-Cgil, la vicenda aveva trovato uno sviluppo positivo a fine maggio, quando il sindacato e Avr erano tornati a trattare. Un atteggiamento rivelatosi però, secondo la Cgil, null’altro che uno “specchietto per le allodole”.

“Dopo mesi di conflittualità, passata anche attraverso fasi concitate con scioperi a sorpresa e presidi sotto il Comune di Pisa in risposta ad evidenti minacce di contestazioni disciplinari e licenziamenti da parte della Società, AVR a fine maggio è parsa tornare sui suoi passi e riavviare un percorso di confronto allo scopo di trovare una soluzione alla vertenza”, ha spiegato Matteo Taccola della Filcams-Cgil di Pisa. “Purtroppo già nell’incontro di giugno l’Azienda ha fatto capire di volerci sostanzialmente prendere in giro”.

Il sindacato muove all’azienda un’accusa grave, non confermata dai vertici della società. Secondo Taccola, Avr avrebbe infatti proposto ai lavoratori “di istituire un premio di produttività legato a parametri non condivisibili”, ma soprattutto avrebbe chiesto “di cambiare il Contratto Nazionale di riferimento introducendone uno ‘pirata’, ovvero sottoscritto da associazioni datoriali e organizzazioni sindacali ‘di comodo’ allo scopo di abbassare i diritti e il salario dei lavoratori”.

“In pratica i lavoratori avrebbero dovuto scambiare diritti già acquisiti, come il pagamento della malattia o la clausola di salvaguardia occupazionale in caso di cambio di appalto, con altri di tipo variabile, accettando anche una retribuzione di base più bassa, ovvero l’esatto contrario di quello che hanno sempre chiesto”, ha dichiarato il sindacalista. “Una proposta che ci ha visto naturalmente contrari”.

Di qui la rottura nei successivi incontra tra la società e il sindacato, che ha portato a una ripresa della mobilitazione inaugurata dalla Filcams-Cgil lo scorso dicembre. “Non abbiamo avuto altra scelta che riaprire la conflittualità, proclamando nuovamente il blocco degli straordinari e della reperibilità”, ha sottolineato Taccola.

“E qui accade l’incredibile”, si legge nella nota della Filcams-Cgil di Pisa. “Due dei lavoratori vengono contestati disciplinarmente per aver aderito al blocco e licenziati in tronco poco dopo”. Ora il sindacato ha chiesto di ritirare immediatamente la procedura di licenziamento e ha chiesto un incontro urgente a Pisamo e al comune di Pisa.

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