Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Nessuno tocchi Caino, la storia di Ambrogio Crespi: “Rimediare alle ingiustizie della giustizia”

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

La presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna di Rosa è intervenuta al IX congresso di Nessuno tocchi Caino con un discorso sul senso della giustizia e sull’importanza di rimediare alle ingiustizie che la giustizia può produrre.

“Vorrei portarvi l’esempio di un’ordinanza con la quale il Tribunale di Sorveglianza di Milano, in un caso specifico di cui si è molto parlato, ha ritenuto di escludere il pericolo di reiterazione dei reati compiuti, secondo la sentenza, in un contesto di associazione mafiosa. Badate che il caso si riferisce a una persona che nega la commissione dei reati e il Tribunale di Sorveglianza rispetta questa scelta, la ribadisce e la richiama. E allora cosa fa il Tribunale di Sorveglianza? Osserva che il lungo tempo trascorso dal fatto-reato deve essere coniugato ad altri fattori, tra cui l’impegno professionale e umano della persona a difesa della legalità nella lotta alla criminalità, compresa quella mafiosa, con il compimento di opere che sono oggetto di attestati di riconoscimento e perfino divulgate a fini educativi per le future generazioni”. Il caso a cui si riferisce la Presidente è quello che ha riguardato Ambrogio Crespi e la richiesta di differimento della sua pena, con la successiva parziale grazia concessa dal presidente della Repubblica, dopo la condanna definitiva a 6 anni di reclusione per concorso in associazione di tipo mafioso. Secondo i giudici Crespi aveva procurato voti a Domenico Zambetti, assessore della Giunta Formigoni, per le regionali del 2010, servendosi di conoscenze in ambienti della ‘ndrangheta.

“La persona esaminata – ha sottolineato Rosa – ha adoperato la sua arte per promuovere la cultura della legalità, della giustizia, della bellezza e della speranza. Pensate che parole positive, che termini concreti che danno valore a quella persona, a quella persona il cui corpo, purtroppo, secondo quello che si sente discutere come tematica generale, viene usato come ostaggio per dire agli altri ‘guardate non fate così altrimenti finite così'”.

Senso dello Stato

“Io appartengo allo Stato – ha aggiunto – svolgo dei compiti istituzionali, ma lo Stato non è questo, non è assolutamente questo. La nostra ordinanza ci dice che con il compimento di queste opere per le future generazioni e con l’amore per questa etica condivisa, con l’indirizzare le proprie capacità professionali verso produzioni pubblicamente riconosciute di alto valore culturale, denuncia, impegno civile, strumenti efficaci per la diffusione di messaggi di legalità e di lotta alla criminalità, si porta a ritenere che la grazia potrebbe costituire un mezzo, leggo le parole testuali perché non so riepilogarle meglio, un mezzo di riparazione-rimedio alle possibili incoerenze del sistema rispetto al senso di giustizia sostanziale“.

“Questo – ha detto il giudice – è esattamente la traduzione del principio su cui si fonda questo nostro incontro. Il diritto penale che è meglio tradurre in qualcosa di meglio del diritto penale, perché bisogna pensare ad altro, perché bisogna rimediare a quelle ingiustizie che la giustizia può produrre. Qui si legge in un provvedimento firmato dai giudici che le finalità della pena si declinano anche per gli aspetti attinenti la responsabilizzazione del condannato rispetto alle azioni commesse, l’osservazione della sua personalità e la comprensione delle cause sottese al reato per la promozione di un cambiamento sostanziale, non solo comportamentale o formale, in un’ottica sia preventiva che riparativa. In questo senso appaiono certamente fondate, e qui ‘certamente’ è rafforzativo perché vuol dire il tribunale è proprio convinto, le osservazioni della difesa in merito alla già esaurita finalità di socializzazione e reinserimento sociale della pena rispetto al condannato. Abbiamo scoperto una persona a cui la pena non faceva più niente, non serviva più anche se doveva ancora farsi degli anni”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Sono un maschio violento, ma voglio cambiare”: viaggio nei Centri per Uomini Maltrattanti
Cronaca / Napoli, muore a 21 anni dopo l’intervento al seno: sospeso il chirurgo estetico
Cronaca / È morto Alberto Perino: lo storico leader No Tav era malato da tempo
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Sono un maschio violento, ma voglio cambiare”: viaggio nei Centri per Uomini Maltrattanti
Cronaca / Napoli, muore a 21 anni dopo l’intervento al seno: sospeso il chirurgo estetico
Cronaca / È morto Alberto Perino: lo storico leader No Tav era malato da tempo
Roma / Ponte Milvio, il nuovo singolo di Bussoletti per Animalabel
Cronaca / Neonati sepolti, la criminologa Bruzzone su Chiara Petrolini: "È lucida e cattiva"
Cronaca / Neonati sepolti, la catechista di Chiara Petrolini: "Non può aver fatto tutto da sola"
Cronaca / Chiusa l'inchiesta su Chiara Ferragni: rischia il processo per truffa aggravata
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / John Elkann scarica Maurizio Molinari: La Repubblica cambia direttore, arriva Mario Orfeo
Cronaca / Roma, picchia una donna e tenta di violentare la figlia disabile