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Morte Dj Godzi, la testimonianza di un amico: “Era sul letto, ammanettato ai polsi e alle caviglie”

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Le parole di Raffaele alimentano il mistero su quanto accaduto al producer napoletano

La testimonianza di Raffaele getta nuove ombre sulla morte di Michele Noschese, producer napoletano noto con il nome d’arte di Dj Godzi, deceduto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio nella sua casa a Ibiza, dove l’artista viveva e lavorava da oltre dieci anni. Intervistato dal Corriere della Sera, l’amico del deejay ha raccontato come si sono svolti i fatti: “Ho dormito fino alle sei o sette del mattino. Quando mi sono svegliato c’era solo una ragazza che si stava preparando per uscire”. Michele, poi, gli ha chiesto di andare a comprare da mangiare per i gatti: “Era agitato, ma ho cercato di assecondarlo. Sono sceso in piscina, c’era già parecchia gente, qualcuno aveva chiamato la polizia per via delle urla. Ho visto anche una ragazza fuggire via”.

Quando è risalito, Dj Godzi si trovava nell’appartamento di un anziano vicino: “Stavano discutendo”. “Di coltelli non ne ho visti” precisa mettendo in discussione quanto dichiarato dalla polizia spagnola. La Guardia Civil arriva sul posto: “Ho provato ad aiutare il vecchietto, che era finito a terra. Michele, intanto, è stato colpito al volto e alla schiena. Poi lo hanno immobilizzato, ammanettandolo a mani e piedi. Una scena che non dimenticherò mai: sembrava trattato come un animale. Scioccante”. Quando gli agenti si accorgono della sua presenza, lo mandano via: “Era sul letto, ammanettato ai polsi e alle caviglie. Gli agenti non si erano accorti che ero lì, in un angolo. Quando mi hanno visto, hanno urlato ‘che ci fai lì?’. Michele ha cominciato a sentirsi male. Era trattenuto dagli agenti, l’ho visto spegnersi lentamente. Quando ho capito che non respirava più, mi hanno allontanato”.

Poi l’arrivo dell’ambulanza e i tentativi, purtroppo inutili, di rianimare Michele Noschese: “Sono andato a dormire da lui perché avevo lasciato il mio appartamento ad alcuni amici. Non so se abbia litigato col vicino, so solo che anche quell’uomo ha detto di voler testimoniare. Io lo farò senza esitazioni. Michele per me era un fratello. E io ho visto tutto”.

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