Morte Dj Godzi, una testimone: “Michele Noschese inseguiva una ragazza”. L’autopsia: trovate tracce di droga
Una residente del complesso dove viveva il producer ricostruisce quanto avvenuto prima della sua morte
Emergono nuovi dettagli sui momenti che hanno preceduto la morte di Michele Noschese, producer napoletano noto con il nome d’arte di Dj Godzi, deceduto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio nella sua casa a Ibiza, dove l’artista viveva e lavorava da oltre dieci anni. A ricostruire quanto avvenuto è una residente del complesso dove il deejay viveva. Una donna spagnola, di circa quarant’anni che ha preferito rimanere anonima, ha raccontato al Corriere della Sera: “Saranno state le otto e in molti eravamo già nel giardino del condominio, richiamati da un gran trambusto. Abbiamo visto Michele sul balcone inseguire una ragazza. Lei ha scavalcato un divisorio, è corsa sul balcone del vicino Xavier, e Michele le era ancora dietro. Poteva succedere qualcosa di grave”.
I presenti hanno cercato di richiamarlo: “Michele, qué estás haciendo?”. Il vicino Xavier, quindi, appare sulla scena: “Michele lo ha afferrato da dietro e Xavier ha gridato: ‘Chiamate la polizia!’. Ma Michele ha urlato a sua volta: ‘La chiamo io la polizia!'”. L’autopsia effettuata sul corpo di Dj Godzi, intanto, avrebbe evidenziato tracce di sostanze stupefacenti ma nessuna lesione compatibile con percosse. Una ricostruzione, però, che la famiglia di Michele Noschese non accetta: “È stata fatta in fretta e senza contraddittorio”.