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Home » Cronaca

Monza, morte cerebrale per la 38enne in arresto cardiaco per un intervento di chirurgia estetica

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“Presenta da stamani (8 marzo, ndr) i segni clinici di morte cerebrale” la donna di 38 anni ricoverata due giorni fa a Monza per un arresto cardiaco dopo essere stata sedata con l’anestesia per sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica.

Questo quanto fa sapere in una nota la Asst di Monza che spiega che “i familiari hanno espresso la volontà di donare gli organi”.

Intanto il centro è stato posto sotto sequestro e il chirurgo è stato iscritto nel registro degli indagati.

La vicenda – Il 6 marzo una donna di 38 anni è stata ricoverata d’urgenza, in condizioni gravissime, all’ospedale San Gerardo di Monza.

Secondo quanto riportava la stampa locale, la donna ha avuto un arresto cardiaco subito dopo essere stata sedata con l’anestesia per sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica.

A operarla era un chirurgo plastico di Seregno, comune della Brianza. La donna stava per sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica ai glutei quando ha avuto un arresto cardiaco.

Immediato il trasporto, d’urgenza, in ospedale: è stata subito ricoverata nel reparto di rianimazione e le sue condizioni erano parse gravissime fin dal primo momento.

Intanto i carabinieri hanno aperto un’inchiesta sul caso e, dopo aver effettuato un sopralluogo nello studio del medico, all’interno di un appartamento, hanno sequestrato l’attrezzatura con la quale stava per iniziare l’intervento.

Il medico è indagato, secondo quanto si apprende, per lesioni colpose gravissime.

A indagare sullo studio e sull’attività medica anche il Nas, il Nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma dei Carabinieri.

“Nei prossimi giorni verificheremo l’entità dei danni cerebrali subiti dalla paziente che al momento è sottoposta a un trattamento intensivo” ha spiegato il Dottor Giuseppe Citerio, responsabile medico Neurorianimazione presso l’ospedale San Gerardo di Monza.

La donna era stata posta in coma post anossico, la prognosi era riservata e le sue condizioni erano “estremamente gravi”.

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