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“Lo cresco da 5 mesi. È mio figlio”: parla il marito dell’insegnante di Prato che ha avuto un figlio dall’alunno 14enne

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La donna è morta a febbraio a 64 anni

L'uomo non si arrende all'idea di vedersi sottrarre il bambino che la moglie ha avuto in seguito a un rapporto sessuale con un ragazzino di 15 anni

“È mio figlio, nonostante quello che ci sta capitando. Non cambierò la nostra vita, voglio che resti con noi e con suo fratello”. Nonostante tutto quello che sta accadendo, lui, il marito dell’insegnante improvvisata di Prato, pensa solo a quel neonato che per cinque mesi ha stretto tra le braccia come fosse suo.

S&D

Ma suo non è. E a dirlo è il test del Dna che pesa come un macigno sulle vite di due famiglie intere. Lui però non si arrende all’idea che quel bambino possa crescere lontano da lui, lontano dal fratellino più grande.

La storia di Prato è una matassa inestricabile fatta di segreti e tradimenti. La moglie di lui, operatrice sanitaria di professione ma calatasi nei panni dell’insegnante di inglese per un ragazzino di 14 anni figlio della sua amica, ha portato avanti per nove mesi una gravidanza che sapeva non essere frutto dei rapporti sessuali con il marito, ma di quelli con un minorenne.

L’insegnante, 35 anni, ora è indagata per violenza sessuale e il figlio nato da quella relazione rischia di essere tolto a lei e al marito. E intanto pare che lui fosse a conoscenza di tutto. Tra i messaggi che la 35enne e il 15enne si sono scambiati, infatti, spunta uno inviato dall’insegnante a gennaio scorso in cui si leggeva: “I miei e mio marito sanno già tutto, puoi dire ciò che vuoi…”.

La versione del marito dell’infermiera, in cui lui riconosce a livello legale il bambino come proprio, potrebbe finire nell’inchiesta. A presentare querela nei confronti della 35enne è stata l’amica, la madre del padre biologico del bambino. La donna si era resa conto che qualcosa stesse turbando profondamente il figlio, fino alla confessione di lui: era diventato papà di un bambino avuto con la sua insegnante di inglese.

Così è partita l’inchiesta e il reato contestato alla donna è atti sessuali con un minorenne. I carabinieri si sono presentati a casa della 35enne lo scorso 8 marzo. Lei non era in casa, ma quando è arrivata, con apparente tranquillità, ha avvertito il marito. Lui sembrava già a conoscenza della cosa e la sua unica preoccupazione restavano le sorti del bambino che ha cresciuto per cinque mesi.

I magistrati ora sono chiamati ad accertare anche se i rapporti sessuali fra l’allievo e l’insegnante siano iniziati prima che il ragazzino compisse 14 anni. In quel caso si configurerebbe un’aggravante con una pena pari alla violenza sessuale.

L’insegnante improvvisata è stata ascoltata dal procuratore Giuseppe Nicolosi, mentre per la versione del quindicenne la procura dovrebbe chiedere l’incidente probatorio, un’audizione protetta e il sostegno di uno psicologo. Come è prassi quando è coinvolto un minore.

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