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“Dovevamo ucciderlo prima, mi farò giustizia da sola”: lo sfogo della madre di Manuela Petrangeli

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“Dovevamo ucciderlo prima, mi farò giustizia da sola”. È il grido di rabbia di Patrizia Petrangeli, la madre di Manuela Petrangeli, uccisa ieri in pieno giorno per strada a Roma dal suo ex compagno, che le ha sparato con un colpo di fucile a canne mozze.

A raccogliere la disperata voce della donna è il quotidiano La Repubblica. La vittima aveva 50 anni e lavorava come fisioterapista nella casa di cura Villa Sandra, a pochi metri dal punto in cui è stata colpita a morte, nel quartiere Portuense.

Ad assassinarla è stato Gianluca Molinaro, 53 anni, operatore sociosanitario in un altro centro di riabilitazione. I due si erano lasciati da 3 anni e avevano avuto un figlio che ora ha 9 anni.

L’uomo, che aveva per atti persecutori e stalking, si è infatti costituito ai Carabinieri: a convincerlo a consegnarsi è stata un’altra sua ex compagna, Debora Notari, madre della sua prima figlia, a cui avrebbe telefonato subito dopo l’omicidio.

“Lo denunciai per maltrattamenti, mi picchiava e lo feci arrestare”, ha detto la donna. “Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi”.

Dopo il delitto Molinaro le ha telefonato e lei lo ha convinto a costituirsi: “Voleva uccidersi”, racconta Notari. “Gli ho detto di andare dai Carabinieri. Potevo esserci io al posto di quella donna”.

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