Mangia troppe lenticchie al pranzo di Natale e rischia di morire: “L’esofago si è lacerato”
L'uomo, 77 anni, è arrivato in ospedale in condizioni gravissime
Mangia troppe lenticchie al pranzo di Natale e rischia di morire: è quanto avvenuto a un uomo di 77 anni che è stato salvato dopo un intervento chirurgico di quattro ore. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, il 77enne, dopo essersi sentito male, ha provato a indursi il vomito peggiorando la sua situazione. Lo sforzo, infatti, ha causato la lacerazione dell’esofago. Arrivato in ospedale in condizioni gravissime, con la sindrome di Boerhaave, l’uomo è stato salvato dal dottor Alberto Brolese, direttore della Chirurgia generale 2 di Trento.
“Si tratta di un caso raro, una lacerazione spontanea e completa dell’esofago” ha spiegato il medico che si trovava ad Adria per trascorrere le feste con la sua famiglia. Quando è stato informato dell’arrivo del paziente in condizioni disperate, il dottore si è recato subito in ospedale: “Ho messo fuori dal finestrino il fazzoletto bianco e azionato le frecce, passando sulla corsia d’emergenza”. Un viaggio interrotto dalla polizia che, venuta a conoscenza della situazione, ha scortato il medico sino all’ospedale.
Quindi l’intervento della durata di quattro ore con il paziente che è stato dichiarato fuori pericolo. La sindrome di Boerhaave, come spiega il dottor Brolese, si “verifica di solito dopo uno sforzo intenso, come il vomito forzato, che provoca la fuoriuscita nel torace dei contenuti gastrici e dell’esofago. Può essere letale e succede agli anziani, che hanno tessuti più rigidi. Il paziente aveva mangiato troppo, è intervenuto lo stimolo del vomito ma il cibo in eccesso, cioè le lenticchie, non è uscito dalla bocca bensì è finito nel torace, quindi andava operato subito”.
Il medico ne approfitta per raccomandare cautela a tavola durante le festività: “Si rischiano epatiti acute su base alcolica, per esempio legate agli eccessi di Capodanno, e poi coliche biliari, pancreatiti acute, nei casi più gravi anche letali, perforazione esofagea con esito quasi sempre nefasto, perforazioni gastriche o duodenali con peritoniti severe, diverticoliti acute. Insomma, bisogna mangiare con moderazione, masticare bene, ingerire bocconi piccoli, evitare alimenti troppo caldi o piccanti, che possono causare edema alle prime vie respiratorie. E bere molta acqua”.