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Falconiere della Lazio fa il saluto romano e inneggia al Duce all’Olimpico. La comunità ebraica: “Via i fascisti dagli stadi” | VIDEO

Il falconiere della Lazio fa il saluto romano e inneggia al Duce allo stadio

È diventato virale sul web un video che mostra il falconiere dell’aquila della Lazio mentre fa il saluto romano e inneggia al Duce allo Stadio Olimpico di Roma, al termine del match Lazio-Inter che si è disputato lo scorso 16 ottobre. Un filmato che non è passato inosservato e che ha ovviamente scatenato numerose polemiche con l’addestratore che è stato immediatamente sospeso dalla società.

Tutto risale al 16 ottobre scorso quando Juan Bernabè, 51enne spagnolo che dal 2010 ricopre il ruolo di falconiere dell’aquila Olimpia, simbolo della Lazio, è corso sotto la Tribuna Tevere dello Stadio Olimpico di Roma per festeggiare la vittoria della Lazio sull’Inter. Qui, ha fatto il saluto romano intonando il coro “Duce, Duce” davanti a un gruppo di tifosi che inneggiavano a Benito Mussolini.

Il video, che in breve tempo è divenuto virale sui social, è costata la sospensione immediata del falconiere da parte della società biancoceleste, così come comunicato dalla Lazio.

Il club, che in una nota sottolinea che Bernabè non è un tesserato della Lazio, ma un dipendente di una società esterna, fa anche sapere che “sono stati presi provvedimenti nei confronti della società finalizzati all’eventuale risoluzione dei contratti in essere”.

Il filmato ha provocato la dura reazione della comunità ebraica, che, attraverso le parole di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità ebraiche italiane, ha dichiarato: “Davanti all’ostentazione di gesti e simbologie che rievocano ideali fascisti non possono esserci ambiguità e tentennamenti. Il comportamento dell’addestratore dell’aquila Olimpia emblema della Lazio, immortalato in un video diventato virale, non lascia spazio a dubbi. Si intervenga, da parte della società e dalla Federazione, con la massima urgenza. Via i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio. Un odio che dal campo si propaga in ogni piazza”.

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