Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Qui è peggio dell’Ilva”: nell’area Eni di Livorno più malformazioni che a Taranto

Immagine di copertina

Il sito dove sorge la raffineria Eni è uno dei 42 più inquinati d'Italia. La bonifica ordinata dal ministero è ferma alllo 0%, eppure proprio qui il Cane a sei zampe e la Regione Toscana vogliono costruire un nuovo impianto per produrre metanolo bruciando plastica

“Le racconto una cosa che può far sorridere. Ha presente quando, dopo che si va in bagno, si aprono le finestre per arieggiare? Ecco, pensi che nelle nostre case, certi giorni, preferiamo tenere la finestra chiusa e sopportare l’odore degli escrementi: la puzza che arriva da fuori è peggio”.

Stefano mi sta spiegando del perché ha deciso di trasferirsi in un’altra provincia: ha 40 anni e vorrebbe diventare padre, ma insieme alla compagna ha concordato che questo non è un posto dove crescere dei bambini.

Siamo a Stagno, frazione del Comune di Collesalvetti, una manciata di chilometri dal centro di Livorno. Questa è una delle 42 aree più inquinate d’Italia: il ministero dell’Ambiente le chiama in gergo “Siti d’interesse nazionale” (Sin) e nel 2003 ne ha ordinato la bonifica. Ma qui di bonifica non c’è nemmeno l’ombra. In diciott’anni non è stato fatto nulla per la messa in sicurezza: “zero per cento”, c’è scritto sulle tabelle ministeriali.

A occuparsene dovrebbe essere l’Eni, proprietaria del 95 per cento dell’area. Qui sorge infatti una delle più antiche raffinerie d’Italia, raccontata incidentalmente anche al cinema nel film cult “Ovosodo” (1997) del regista livornese Paolo Virzì.

È quell’impianto la causa dell’inquinamento? Probabile, ma un nesso di causalità non è mai stato ufficialmente stabilito, dato che la Regione Toscana non ha ancora eseguito quello studio epidemiologico sul territorio chiesto all’unanimità dal Consiglio regionale nel 2014 e sollecitato da anni dalla cittadinanza, snervata da cattivi odori, polveri tossiche, morti di cancro e malformazioni da record. E, come se tutto ciò non bastasse…..
Continua a leggere l’articolo sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Beniamino Zuncheddu, detenuto in celle strette e sovraffollate: avrà un risarcimento di 30mila euro
Cronaca / “Mi hanno derisa”: le lacrime di Francesca per il body shaming in palestra diventano virali sui social | VIDEO
Cronaca / Ragazzo di 17 anni scomparso da giorni: avvistato alla Stazione centrale di Milano. Continuano le ricerche
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Beniamino Zuncheddu, detenuto in celle strette e sovraffollate: avrà un risarcimento di 30mila euro
Cronaca / “Mi hanno derisa”: le lacrime di Francesca per il body shaming in palestra diventano virali sui social | VIDEO
Cronaca / Ragazzo di 17 anni scomparso da giorni: avvistato alla Stazione centrale di Milano. Continuano le ricerche
Cronaca / I due agenti segreti italiani annegati nel Lago Maggiore stavano svolgendo una missione insieme al Mossad
Cronaca / Trovato morto Philip Rogosky, il produttore cinematografico scomparso a Roma
Cronaca / La lettera dal carcere di Ilaria Salis: “Sono in un buco nero ma so di essere dalla parte giusta della storia”
Cronaca / Ragazzo di 17 anni scomparso da quattro giorni: l’ipotesi di una fuga in Russia
Cronaca / Bambina di 5 anni azzannata alla testa da un pitbull mentre dorme: è grave
Cronaca / Imperia, disabili picchiati in una struttura protetta: indagati 8 operatori sociosanitari
Cronaca / Incidente sull’A1: pullman Flixbus esce di strada, muore passeggero 19enne