Delitto di Garlasco, la nuova ipotesi: “Tre persone in casa mentre Chiara Poggi moriva”

Ad avanzare la tesi è Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi
Mentre Chiara Poggi moriva in casa c’erano tre persone: ad avanzare la nuova ipotesi sul delitto di Garlasco è Giada Bocellari, la legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della sua ex fidanzata. Intervistata dal Corriere della Sera, l’avvocata dichiara a proposito della condanna del suo assistito: “A prescindere che sia colpevole o innocente, la sua condanna non è oltre ogni ragionevole dubbio”. Sulla presenza di un altro dna maschile, oltre a quello di Andrea Sempio, trovato sulle unghie di Chiara Poggi la legale afferma: “Lo accerterà l’incidente probatorio che inizia la settimana prossima. La Procura vuole acquisire i Dna di altri soggetti per identificare o escludere. Se, per esempio, ci fosse quello di Biasibetti è chiaro che non poteva essere a casa Poggi, visto che quel giorno era in Trentino”.
Poi c’è l’impronta sul muro attribuita ad Andrea Sempio: “Noi diciamo che è un’impronta molto carica di materiale biologico. Le conclusioni le trarranno i nostri consulenti nella relazione che depositeremo. È comunque un’impronta carica di materiale biologico che potrebbe anche essere sangue o sudore misto a sangue”. Bocellari, poi, spiega perché, a suo avviso, sulla scena del crimine erano presenti tre persone: “Già nel 2007 il nostro consulente disse che c’erano due persone. Detto ciò per quello che sappiamo fino ad ora l’azione omicidiaria avviene in tre fasi e, almeno nelle prime fasi, non si può escludere la presenza di altri soggetti”.
“Mi sembra ormai chiaro che ci siano state molte lacune nelle indagini del 2007 e credo che uno degli scopi delle nuove indagini sia questo” aggiunge la legale che sulle ipotesi legate al satanismo e agli scandali legati al Santuario della Bozzola afferma: “Non mi sembrano riscontrate”. Sul movente, invece, l’avvocata dichiara che “si capirà solo dopo che verrà accertato chi c’era sulla scena del crimine”. E sugli indizi a carico di Sempio: “Non è corretto fare valutazioni che faremo solo quando ci sarà una piena discovery delle indagini. È certo invece che quelle su Stasi erano altamente insufficienti a dimostrare la sua colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio”.