Delitto di Garlasco, un supertestimone smonta l’alibi di Andrea Sempio: “Lo scontrino del parcheggio non era suo”
Nuovo colpo di scena nelle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi
Nuovo colpo di scena nelle indagini sul delitto di Garlasco: un supertestimone, infatti, avrebbe smontato l’alibi di Andrea Sempio. Un uomo si sarebbe presentato spontaneamente dai carabinieri di via Moscova, a Milano, raccontando che il ticket del parcheggio, presentato nel 2017 da Andrea Sempio come prova che, nelle ore in cui veniva uccisa Chiara Poggi a Garlasco lui in realtà si trovava a Vigevano, non apparterrebbe né a Sempio né tantomeno ai suoi familiari. La persona “informata sui fatti” viene ritenuta attendibile dai carabinieri, che hanno informato la procura di Pavia. Non è chiaro quali elementi abbia presentato il testimone, ma è plausibile ipotizzare che possa essere il vero proprietario dello scontrino.
L’alibi di Andrea Sempio, già messo in discussione nei mesi precedenti dalla procura, era stato contestato anche da Fabrizio Gallo, legale che difende Massimo Lovati, ex avvocato di Sempio, il quale aveva dichiarato alla trasmissione Ignoto X, in onda su La7: “Se lui continua a usare quello scontrino, va contro un muro: lo scontrino è falso. Lovati sostiene che, se una persona è innocente, non ha bisogno di correre per trovarsi un alibi”. Di recente, invece, Roberto Freddi, uno degli amici del nuovo sospettato dell’omicidio di Chiara Poggi, aveva ipotizzato ai microfoni de Lo stato delle cose, che lo scontrino non fosse un alibi ma bensì un indizio contro Andrea Sempio.