“Voci dissonanti” nel Cts, smentito Locatelli: “Mai discusso di obbligo e riapertura scuole”
“Voci dissonanti” nel Cts, smentito Locatelli: “Mai discusso di obbligo e riapertura scuole”
Qualche “voce dissonante” sembra effettivamente esserci all’interno del Comitato tecnico-scientifico. Nonostante le recenti rassicurazioni del coordinatore Franco Locatelli sull’assenza di divisioni nel comitato di esperti del ministero della Salute, negli ultimi giorni sarebbero emersi diversi malumori tra i suoi membri. Secondo riportato da Il Fatto Quotidiano, diversi “autorevoli membri” del Cts sarebbero infatti rimasti “sorpresi” da quanto dichiarato lunedì scorso da Locatelli che, durante la conferenza stampa indetta da Mario Draghi per spiegare le ultime misure approvate dal governo, aveva evidenziato come all’interno del Cts non ci fosse alcuna “voce dissonante”.
Secondo quanto riporta il quotidiano invece, diversi membri del Cts hanno ribadito che importanti misure come l’obbligo vaccinale e le nuove regole per la riapertura della scuole non erano state discusse prima del consiglio dei ministri che il 5 gennaio ha dato il via libera all’ultimo decreto Covid. Anche se il tema della riapertura delle scuole era già stato affrontato in altre riunioni del Cts, come sottolineato da Locatelli in conferenza stampa, adesso il paese sta affrontando “un’altra fase della malattia, [con] meno contagi in età scolare”, ha dichiarato uno dei membri citati da Il Fatto. “Tutti siamo per le scuole aperte , naturalmente, ma qui si trattava di valutare il sistema scelto per mandare le classi in quarantena”, ha aggiunto la fonte, che ha comunque riconosciuto come il governo non sia tenuto a chiedere pareri al comitato. Secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Marco Travaglio, i membri del Cts citati non sono contrari all’imposizione dell’obbligo vaccinale, ma temono che le misure approvate non abbiano un impatto immediato sui contagi, che minacciano il sistema sanitario. L’impressione dei membri “è che si lascino un po’ troppo correre le infezioni” e che non è ancora possibile gestire la variante omicron come l’influenza. Diversi esponenti del Comitato inoltre temono che Locatelli “abbia sovrapposto la propria figura al comitato stesso”, scegliendo di interloquire direttamente con Draghi.