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Home » Cronaca

Covid, Lazio e Lombardia in zona gialla dopo Capodanno, 7 Regioni rischiano il passaggio in arancione

Immagine di copertina
Credit: Ansa

Covid, Lazio e Lombardia in zona gialla a gennaio, 7 Regioni rischiano l’arancione

Lazio e Lombardia rischiano il passaggio in zona gialla subito dopo Capodanno, mentre 7 Regioni potrebbero finire in arancione già la prossima settimana: è quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Iss, che fotografa l’andamento dei contagi da Covid-19.

S&D

Per andare in zona gialla, il tasso delle terapie intensive deve superare il 10% e contemporaneamente l’area medica deve andare oltre il 15 per cento.

Allo stato attuale, il Lazio ha le terapie intensive al 10,3% e l’area medica al 14,3%, mentre la Lombardia registra il 10,6% delle terapie intensive e il 13,8% delle aree mediche. Probabile, dunque, che entrambe le Regioni passino in zona gialla subito dopo Capodanno, ovvero a partire da lunedì 3 gennaio. Il Piemonte dovrebbe restare in zona bianca anche se i numeri potrebbero portare la Regione in giallo a partire dalla settimana successiva.

Attualmente in fascia gialla si trovano: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Tutte queste Regioni, più Trento e Bolzano, potrebbero presto passare in zona arancione.

Per il passaggio in zona arancione, infatti, una Regione deve avere il tasso delle terapie intensive superiore al 20% e contemporaneamente l’area medica deve superare il 30%.

Secondo gli ultimi dati, la provincia di Trento ha le terapie intensive al 24,4% e l’area medica al 19,1%. Quella di Bolzano ha terapie intensive al 21,1% e area medica al 16,4 per cento.

La Calabria ha il 16,6% delle intensive occupate e il 25,9% delle aree mediche. In netto peggioramento anche i dati del Veneto con le terapie intensive al 15,9% e l’area medica al 18,2%. Le Marche, secondo gli ultimi dati, hanno le terapie intensiva al 18,7% e l’area medica al 19,5%, mentre la Liguria ha il 14,2% di posti occupati in terapia intensiva e il 24,8% di area medica.

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