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    Coronavirus, siamo a un bivio: o facciamo come Wuhan o i contagi aumenteranno a dismisura. Il grafico che lo dimostra

    Il contagio in Italia e Cina messi a confronto: dalla tabella si vede come calano i decesso con le misure restrittive

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 9 Mar. 2020 alle 15:01 Aggiornato il 9 Mar. 2020 alle 15:34

    Il nuovo DPCM del governo per l’emergenza coronavirus contiene diverse misure restrittive per fermare il contagio da Covid-19. Purtroppo, molte sono state le regole evase: da chi è fuggito dalla zona rossa per andare a sciare, agli assembramenti di persone per eventi; dalla movida nella Capitale, agli studenti tornati in treno dal Nord al Sud Italia. La situazione dell’Italia nella prima settimana di marzo è molto simile a quella della provincia di Hubei (dove si trova Wuhan, il più grande focolaio di Coronavirus) nell’ultima settimana di gennaio (Qui tutti gli aggiornamenti sul Coronavirus in Italia).

    Wuhan ha approssimativamente gli stessi abitanti della Lombardia (ma più concentrati) e l’Hubei ha una popolazione paragonabile a quella italiana.Il professore di Fisica Teorica alla Sapienza Federico Ricci-Tersenghi ha confrontato in uno schema l’andamento del numero di decessi per Coronavirus (variabile per cui abbiamo dati più affidabili rispetto a quella del numero di contagi) in Italia e nello Hubei: nella provincia di Wuhan, il 30 gennaio c’erano 213 morti. In Italia abbiamo raggiunto 233 morti il 7 marzo (saliti a 366 l’8 marzo).

    Nel grafico l’ultimo punto a destra della curva blu rappresenta l’8 marzo in Italia (corrispondente al 31 gennaio in Cina). Il primo punto a sinistra corrisponde al 24 febbraio in Italia e al 18 gennaio in Cina. La linea rossa mostra l’andamento dei decessi in Cina, quella blu in Italia. Circa due settimane dopo, la curva “cinese” ha un flesso. Significa che la crescita del numero dei decessi comincia a rallentare progressivamente e diviene destinata ad appiattirsi, anche se gli aumenti giornalieri del numero di morti rimangono purtroppo consistenti.

     

    Due settimane prima del punto di flessione la Cina aveva adottato “misure di contenimento” molto severe. Uno dei primi studi scientifici sulla diffusione del Covid-19 in Cina conferma che l’isolamento della popolazione è stato un elemento chiave per la sua sconfitta, portando il numero medio dei nuovi contagi per ogni infetto da R0=3.86 a R0=0.32. E quando R0 scende sotto 1 allora l’epidemia può essere contenuta.

    Diversamente, come spiega il professor Ricci-Tersenghi, è prevedibile che l’andamento dei decessi segua la curva tratteggiata, quella “senza misure di contenimento”.

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