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Home » Cronaca

Coronavirus in Italia, ultime notizie. L’ultimo bollettino: 56.594 attualmente positivi, 1.158 in meno di ieri

Immagine di copertina
Un dipendente del Comune di Torino viene sottoposto al controllo della temperatura con un termoscanner, 11 maggio 2020. ANSA/TINO ROMANO

Le ultime notizie sull'epidemia di Covid-19 che ha colpito il nostro Paese

Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Si avvia a conclusione la seconda settimana di Fase 2-bis, mentre continuano a calare i dati sulla diffusione del Coronavirus in Italia. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile sono 56.594 le persone attualmente positive, mentre i morti finora registrati riconducibili alla pandemia sono 32.785 (manca l’ultimo dato della Lombardia) e 140.479 le persone guarite (per un totale di 229.858 casi accertati finora in Italia). Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, domenica 24 maggio 2020, aggiornate in tempo reale.

S&D

Ore 22,30 – Coronavirus, Malagò: “Chiederemo lo spostamento dei Mondiali di sci di Cortina al 2022” – Il Coni e la Federazione italiana sport invernali chiederà alla Fis, la federazione mondiale degli sport invernali, che i Mondiali di sci di Cortina d’Ampezzo, inizialmente programmati per il 2021, vengano disputati a marzo 2022. L’annuncio in diretta su Raidue durante la trasmissione Che tempo che fa da parte del presidente del Comitato olimpico italiano Giovanni Malagò.

Ore 18,50 – Coronavirus, i dati dagli ospedali della Lombardia: “Oggi nessun morto”. Attesa per eventuali dati dai Comuni. I dati della Lombardia oggi fanno registrare un aumento dei positivi di 285 unità rispetto a ieri mentre i flussi provenienti dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali oggi non hanno segnalato nuovi decessi. I tamponi effettuati sono stati 11.457 per i. totale complessivo di 670.241. Per la Regione i positivi sono 25.614 (-16) mentre il totale complessivo dei positivi riscontrati in Lombardia dall’inizio della pandemia a oggi sono 87.110 ( 285, il 2,5% rapporto con i tamponi giornalieri). Aumentano i guariti/dimessi a 301 per un totale complessivo di 45.656. In terapia intensiva si registra un -2 sul totale complessivo di 197 con i ricoverati non in terapia intensiva che calano di 9 per un totale complessivo di 4.017. I decessi segnano un totale complessivo di  15.840 con i flussi provenienti dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali oggi non hanno segnalato decessi. Si attendono eventuali dati dai Comuni.

Ore 18,05 – Il bollettino della Protezione Civile: gli attualmente positivi calano a 56.594. Il bollettino sull’epidemia di Coronavirus di oggi in Italia aggiornato alle ore 17 indica 56.594 attualmente positivi (in calo rispetto ai 57.752  di ieri, -1.158). I guariti sono saliti a quota 140.479 (ieri erano 138.840, +1.639). Il numero di deceduti complessivi da inizio emergenza è invece di 32.785 (ieri 32.735, +50). I casi totali sono ora 229.858 (ieri erano 228.327, +1.531). Dei 56.594 attualmente positivi 8.613 sono ricoverati con sintomi (ieri 8.695, flessione di -82), 533 in terapia intensiva (ieri 572, -39), 47.428 in isolamento domiciliare (ieri 48.485, -1.057).  Va precisato che oggi la regione Lombardia non ha aggiornato il numero dei decessi. (qui tutti i numeri)

Ore 14,50 – Virologo Silvestri: “Ritirata continua imperterrita”. “La ritirata di Covid-19 continua imperterrita. Siamo al cinquantesimo giorno consecutivo in cui cala il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva (TI) per Covid-19 in Italia – da 595 a 572, quindi di altre 23 unità, e siamo ormai al 14% del picco”. Lo scrive Guido Silvestri, virologo e docente alla Emory University di Atlanta, all’interno della rubrica ‘Pillole di ottimismo’ sul suo profilo Facebook. “Siamo ormai al giorno diciannove dalla riapertura del 4 maggio – sottolinea -, e del tanto temuto ritorno del virus non si vede neanche l’ombra”. “Ora, per spiegare che a 19 giorni dalla riapertura i contagi continuano a scendere anziché risalire – dice ancora il virologo -, i catastrofisti devono postulare che ci sia in realtà un grande aumento dei casi che non è ancora stato scoperto, perché si fanno troppo pochi tamponi e/o perché c’è un ritardo nel segnalare i nuovi contagi, ma si scoprirà nei prossimi giorni”.

Ore 14 – Sala, troppi assembramenti, domani incontro con prefetto. Troppa gente in giro nelle piazze milanesi e nei luoghi degli aperitivi. E il sindaco di Milano Giuseppe Sala su Facebook avverte: “Domani farò nuovamente il punto con il Prefetto per verificare la situazione, a valle del weekend”. Ieri mi sono sentito con i sindaci delle grandi città – ha aggiunto – . C’è frustrazione in noi perché tutti concordiamo che con le forze dell’ordine disponibili non si riesce a gestire gli assembramenti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto”.

Ore 13,37 – Sileri, non credo debba esserci blocco tra Regioni. “Non credo che debba esserci in questo momento, e sono sicuro che nei prossimi giorni anche qui la riserva verrà sciolta, il blocco da Regione a Regione. Non vedo dai numeri che abbiamo delle Regioni che hanno dei rischi particolari”. Lo ha detto ad Agenda, su Sky TG24, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Dobbiamo dividere l’Italia in due parti principali – spiega Sileri -, c’è la Lombardia che è un caso a parte, perché lì è avvenuto un vero tsunami, e le altre regioni dove il virus non è arrivato e che quindi devono essere preservate da focolai che possono partire e andare, diciamo da sé, contagiando molte persone. Dai dati io mi aspettavo qualcosa di peggio, quindi, a dire il vero sono molto ottimista. Credo che andando avanti così torneremo a una vita normale, con nuove regole, ma verso il normale”.

Ore 13,30 – Bonaccini: “Fare attenzione, richiudere colpo mortale”. “Ho visto assembramenti in diverse piazze anche in città della mia Regione e ho visto qualcuno di troppo con la mascherina abbassata o troppo vicino prendendo troppa confidenza all’aperto dico di stare attenti. Se parliamo di ripartenza è grazie allo straordinario lavoro dei medici ma anche alle restrizioni e ai sacrifici che abbiamo chiesto agli italiani. Non vorrei che per qualche irresponsabile vanificassimo questi sacrifici perché se dovessimo chiudere quello che ha riaperto o sta riaprendo sarebbe un colpo mortale”. Lo ha detto ad Agenda, su Sky TG24, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Ore 10 – Al via domani a indagine sieroprevalenza, test per 150mila persone. Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, a partire da domani, avvieranno un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SarsCoV2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi. Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in duemila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi, si legge in una nota dell’Istat.

Ore 7,10 – Zangrillo, virus adesso è meno letale. Il Coronavirus adesso è meno letale. A sostenerlo è Alberto Zangrillo, direttore dell’unità di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano intervenendo in collegamento a Petrolio su Rai Due. “Troppi – ha affermato – hanno parlato di sofferenza fisica senza averla mai vista” e “oggi dopo diverso tempo serve non terrorizzare più le persone perché la carica virale è diminuita come attestano i tamponi”. Proseguendo il suo intervento il Zangrillo ha detto: “attestiamo che il virus non è mutato ma che forse sta risentendo dei fattori ambientali e delle temperature”.

CORONAVIRUS ITALIA – COSA È SUCCESSO IERI

L’app Immuni arriverà a fine mese. L’attesa app Immuni arriverà a fine mese, come affermato dal commissario straordinario. Sarà sul mercato “a cavallo della fine del mese”, ha detto Domenico Arcuri. “Mancano 8 giorni e non ci sarà alcun ritardo”.

Arcuri: “Le nostre mascherine sono state prodotte a 0,12 centesimi”. Arcuri in conferenza stampa ha parlato anche del costo delle mascherine. “Questa mascherina che produciamo costa 0,12 centesimi. Il prezzo di vendita è 0,50. Le libertà del mercato sono sovrane ma devono cedere il passo al diritto alla salute per tutti dei ricchi e dei poveri, degli ingannati e dei vincitori”. Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus più volte ripetuto il costo di produzione delle mascherine, mostrandole. “Siamo entranti nella più drammatica emergenza sanitaria disarmati – ha aggiunto – e non producevamo mascherine. C’era una sola azienda che realizzava ventilatori”.

“Penso che la partita delle mascherine possa dirsi risolta. Ci abbiamo messo due settimane, abbiamo un campionamento delle farmacie che ci dà un risultato confortante”, ha aggiunto Arcuri, sottolineando che se “due settimane sono poche o sono tante ce lo dirà la storia. Ma il prezzo è rimasto a 50 centesimi. Tutti possono acquistare le mascherine ad un prezzo che non è ne alto ne basso ma un prezzo giusto”. Arcuri ha detto di “essere molto orgoglioso di aver portato a termine questa partita”, ed ha detto di voler “seguire il consiglio di mordersi la lingua e non togliersi sassolini dalle scarpe”.

Arcuri cita Falcone: “Meglio fare che lamentarsi”. Nel corso della conferenza stampa il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, ha citato Giovanni Falcone. “Meglio fare che lamentarsi”, ha detto citando il giudice. “Qualche difficoltà, ritardo, suggestione e polemiche – ha dichiarato Arcuri – ci sono state, dobbiamo mettere da parte il nostro autolesionismo ed esser soddisfatti di tutto quello che è stato fatto in questi due mesi affinché anche nei prossimi si possano avere risultati rilevanti”.

Arcuri: “Obiettivo 100mila tamponi al giorno”. Durante la conferenza stampa in Protezione Civile il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha anche precisato: “In questa settimana sono stati fatti oltre 60mila tamponi al giorno, siamo il paese che ne fa di più. Per fare tamponi servono i reagenti, oppure dei kit. Abbiamo l’obiettivo di fare più tamponi”. “Dobbiamo trovare il piu’ possibile di reagenti – ha aggiunto Arcuri – e dobbiamo evitare che diventino le mascherine della Fase 2. Abbiamo preso atto che in Italia ci sono 211 laboratori che non usano gli stessi reagenti. Abbiamo capito che non possiamo approvvigionarci di una sola tipologia di questi prodotti. 33 aziende e 47 prodotti sono in condizioni di soddisfare le esigenze dei vari laboratori. L’obiettivo ora è passare da 60mila a 100mila tamponi al giorno e da ieri abbiamo iniziato il dialogo con le regioni”.

Arcuri: “Il sistema tiene ma la partita non è vinta. In due giorni 53 milioni di mascherine”. Il commissario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri durante la conferenza stampa in protezione civile dice: “Il sistema tiene, le misure che il governo ha adottato sono servite ma la partita non è vinta. Questa settimana abbiamo distribuito oltre 43 milioni di mascherine, 10 milioni giovedì, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. La nostra azione prosegue, da ieri i primi 20mila tabaccai distribuiscono mascherine a 50 centesimi e ringrazio la federazione. La partita delle mascherine è definitivamente risolta”.

Spostamenti tra regioni, le ipotesi: il 3 giugno ancora chiuse quelle a rischio. Il quadro della riapertura delle regioni (che il cronoprogramma della Fase 2 prevede per il 3 giugno) non è ancora ben delineato.  Si continuerà a monitorare gli indici di contagio e potrebbero restare chiuse ancora quelle a rischio. Smentita la notizia che sarà possibile spostarsi nelle regioni con lo stesso indice di contagio. (qui tutte le informazioni)

Toti: “In Liguria Coronavirus presente prima di Codogno, ma abbiamo retto bene”. “I primi casi di Covid in regione Liguria sono da attribuire a tempi più lontani rispetto anche al paziente 1 di Codogno”. Lo ha detto il governatore ligure, Giovanni Toti, commentando lo studio di Alisa da cui emerge che le prime tracce di presenza del virus nella regione risalirebbero a dicembre. “E’ segno che la nostra regione è stata investita molto presto dall’epidemia, ma ha retto sostanzialmente bene, nonostante le difficoltà”.

Coronavirus Italia – Gli scenari per gli spostamenti fuori Regione dalla Lombardia. Per la Lombardia è in forse la riapertura dei confini regionali. Secondo quanto riporta Repubblica, sono 3 gli scenari del governo, in base ai dati che saranno disponibili entro il 30 maggio. Il primo scenario, nel caso in cui l’R con 0 resti sotto controllo, permetterebbe di superare i confini regionali in tutto il paese. Il secondo, quello al momento considerato più probabile, prevede una curva che deflette in modo disomogeneo. In questo caso diventerebbe allora inevitabile distinguere tra regioni a basso rischio e quelle a medio-alto. Per quelle che non hanno numeri sicuri, i confini sarebbero chiusi almeno per un’altra settimana. Per le altre, possibili movimenti verso alcune regioni confinanti, a patto che esprimano contagi altrettanto bassi. Il terzo scenario ipotizza che già nei prossimi quattro o cinque giorni la curva peggiori, a causa delle riaperture di maggio. La proiezione dell’R con 0 al 3 giugno potrebbe lambire un livello di 0,9-1. A quel punto, l’esecutivo considererebbe addirittura una marcia indietro rispetto ad alcuni allentamenti già sanciti nelle scorse settimane.

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Leggi anche: 1. Esclusivo TPI: Covid, i soldi per la ripartenza? Il comune di Bergamo li assegna a chi produce armi, ma non alle piccole imprese / 2. Coronavirus, dopo la gaffe sull’indice di trasmissibilità ora Gallera se la prende con TPI: “Pseudo-giornalisti”

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