Condannata la cognata di Alessandro Impagnatiello: “Comprò la sua auto per farlo sembrare nullatenente ed evitare il risarcimento alla famiglia Tramontano”
Alla donna è stata intestata, due mesi dopo il delitto, l'auto usata per trasportare il cadavere
La cognata di Alessandro Impagnatiello, il 30enne condannato in secondo grado all’ergastolo per l’omicidio della compagna incinta al settimo mese, è stata condannata dal Tribunale civile di Milano a risarcire ai familiari di Giulia Tramontano circa 25 mila euro, tra danni e spese legali. Alla donna, infatti, risulta intestata l’auto dell’assassino, venduta da quest’ultimo due mesi dopo l’omicidio. Secondo i giudici il passaggio di proprietà sarebbe servito a “diminuire la consistenza patrimoniale” di Impagnatiello. Questo per evitare il risarcimento del 30enne nei confronti della famiglia di Giulia Tramontano.
L’auto, una T-Roc Volkswagen, la stessa utilizzata dal 30enne per trasportare il cadavere di Giulia Tramontano dopo l’omicidio, è stata venduta nell’agosto del 2023 alla moglie del fratello di Impagnatiello per 10mila euro anche se, in realtà, ne valeva 20mila. “Nel caso di specie, spicca la circostanza che la vendita per cui è causa è avvenuta tra parenti/affini, ben consapevoli tutti delle ragioni risarcitorie degli odierni istanti e della diminuzione della garanzia generica a favore di questi per la riduzione (azzeramento) della consistenza patrimoniale del debitore” si legge nella sentenza.
Per il tribunale tra due persone dello stesso nucleo familiare “si condividono notizie, preoccupazioni, scopi e sentimenti” e, perciò, ciò che è noto all’imputato di un grave delitto, “verosimilmente era noto al fratello e alla cognata, anche in termini di verosimili conseguente risarcitorie derivanti da un delitto così grave”. Nell’ottobre dello scorso anno, inoltre, viene denunciato il furto dell’automobile ma l’assicurazione si rifiuta di risarcire. “Si conferma di non poter formulare alcuna offerta perché sono emersi elementi contradditori e anomali tali da ritenere che i danni lamentati in relazione all’evento occorso il 28/10/2024 non appaiono riconducibili alla dinamica denunciata” si legge nella dichiarazione della compagnia assicurativa depositata agli atti.