Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

Nuova Zelanda, oltre 140 balene sono state trovate morte spiaggiate

Sono circa 145 i cetacei morti dopo essersi arenati sulla spiaggia remota Mason Bay dell’isola Steward Island, un lembo di terra semideserto nel sud della Nuova Zelanda.

L’avvistamento dei 145 globicefali, cetacei della famiglia dei delfinidi simili a piccole balene, spiaggiati è stato segnalato da un’escursionista nella serata di sabato 24 novembre 2018.

Quando le autorità sono accorse sul posto hanno trovato metà delle balene già morte, le altre, quelle ancora vive, è stato necessario sopprimerle.

Questo perché l’isola che si estende in poco meno di 2mila km quadri di area, e abitata da non più di 400 persone, non possiede le strutture adeguate per soccorrere i cetacei. Anche cercare di trasportare le globicefale altrove non le avrebbe salvate, il loro stato di salute avrebbe reso infatti impossibile soccorrerle.

Dal Dipartimento della Conservazione, il direttore delle operazioni Ren Leppens ha dichiarato: “Purtroppo le probabilità di riportare in mare con successo le balene rimanenti erano estremamente basse”.

“La località remota, la mancanza di personale disponibile e le condizioni peggioranti dei cetacei hanno fatto sì che il trattamento più umano è stata l’eutanasia. Tuttavia è sempre una decisione straziante”.

Il direttore del Dipartimento ha aggiunto che durante il fine settimana un gruppo di 10 balene pigmee, dette ferese, si sono arenate in un’altra spiaggia. Ma non è tutto, sono stati registrati altri due casi di spiaggiamenti di singole balene. “È improbabile che i casi siano collegati, ma gli spiaggiamenti sono “relativamente comuni” in Nuova Zelanda”, ha dichiarato Leppens.

A marzo oltre 150 balene si erano arenate su una spiaggia in Australia. Secondo le autorità dell’Australia occidentale, al momento del ritrovamento, circa la metà delle balene erano già morte. In quell’occasione molti squali avevano invaso l’area attirati dalle carcasse degli animali. L’allerta squali aveva infatti attirato l’attenzione mediatica.

Cos’è lo spiaggiamento delle balene e da che cosa è dovuto

I motivi degli spiaggiamenti non sono ancora chiari e ci sono molte teorie.

Gli scienziati non sanno esattamente che cosa causi lo spiaggiamento delle balene.

Gli esperti hanno detto che si possono verificare degli attacchi quando le balene sono malate, ferite o commettono errori di navigazione, in particolare lungo le dolci spiagge in pendenza.

Lo spiaggiamento più grave in Australia fu nel 1996, quando 320 balene pilota finirono a Dunsborough. Solo venti balene sopravvissero.

Leggi ancheIndonesia, trovato capodoglio morto con 6 chili di plastica nello stomaco

Quattro bottiglie di plastica, 25 buste, 115 bicchieri monouso, due infradito e altri mille pezzi di plastica. Tutto nello stomaco di un solo capodoglio trovato morto in Indonesia, sulla costa di Kapota Island. Un nuovo caso che riaccende i riflettori sul problema dell’inquinamento marino.

Le foto pubblicate da Wwf Indonesia stanno facendo il giro del mondo e riaccendo i riflettori sul problema dell’inquinamento marino.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Mar Rosso: un attacco degli Houthi provoca una chiazza di petrolio da oltre 200 chilometri
Ambiente / Il solare riaccende Trino
Ambiente / Il ruolo dei carburanti alternativi nella nautica: la conferenza allo Yacht Club de Monaco
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Mar Rosso: un attacco degli Houthi provoca una chiazza di petrolio da oltre 200 chilometri
Ambiente / Il solare riaccende Trino
Ambiente / Il ruolo dei carburanti alternativi nella nautica: la conferenza allo Yacht Club de Monaco
Ambiente / Nasce il network italiano delle imprese nature positive
Ambiente / L’indice Sea Index per calcolare l’impatto ambientale dei superyacht adottato in 15 porti della Costa Azzurra
Ambiente / Giornata Mondiale dell’Ambiente: si firma a Roma un cruciale Accordo pre-elettorale europeo su clima e biodiversità
Ambiente / Realizzare nuovi impianti di pompaggio: i benefici per l’ambiente e per l’economia
Ambiente / Lancia Ypsilon 2024: la nuova elettrica italiana sta arrivando
Ambiente / Sos orso: la campagna del WWF per salvare l’orso marsicano
Ambiente / Bandiere Blu 2024: Liguria e Puglia raccolgono il maggior numero di riconoscimenti