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L’appello dell’ex nunzio Usa Carlo Maria Viganò: “Il Papa sapeva degli abusi. Si deve dimettere”

Immagine di copertina
L'arcivescovo Carlo Maria Viganò, al centro, in una foto di archivio. Credit: AFP PHOTO / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / CHIP SOMODEVILLA

L’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Carlo Viganò, ha pubblicato un appello per chiedere le dimissioni del Papa a causa degli scandali sugli abusi sessuali compiuti dall’ex arcivescovo di Washington Theodor McCarrick. dimissioni papa francesco

S&D

L’appello arriva mentre Papa Francesco è in visita in Irlanda, dove ha incontrato le vittime dei preti pedofili. Il Pontefice ha parlato di “crimini ripugnanti”, per la Chiesa e per lui stesso, “causa di sofferenza e di vergogna”.

Viganò, ex segretario del Governatorato, venne allontanato dal Vaticano e inviato nella sede diplomatica di Washington nel 2011 per volontà di Benedetto XVI.

In un documento di 11 pagine, il prelato accusa Francesco dicendo che: “il Papa non poteva non sapere” degli abusi compiuti dall’ex arcivescovo di Washington Theodor McCarrick.

“Sin dal 2006 i vertici della Chiesa sapevano degli abusi sessuali del cardinale Theodore McCarrick”, è l’accusa di Viganò, pubblicata da La Verità.

“Papa Benedetto XVI era intervenuto, confinandolo nel silenzio. Ma la protezione della lobby gay, potentissima in Vaticano, gli ha consentito di diventare uno degli elettori di Papa Francesco. Io stesso, 5 anni fa, ho informato Bergoglio della condotta di McCarrick, ma senza esito. Ora che le sue turpitudini sono conclamate, il Papa deve dare l’esempio e dimettersi”.

Viganò ha ragioni di risentimento personale nei confronti di Papa Francesco, essendo stato allontanato da Roma per decisione di Benedetto XVI mentre aspirava a diventare cardinale presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Neanche Papa Francesco ha esaudito questo desiderio, limitandosi a mandarlo in pensione anticipatamente nel 2016 al compimento dell’età canonica delle dimissioni.

“In questo momento estremamente drammatico per la Chiesa universale riconosca i suoi errori e in coerenza con il conclamato principio di tolleranza zero, Papa Francesco sia il primo a dare il buon esempio a cardinali e vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick e si dimetta insieme a tutti loro”.

Theodore EdgarMcCarrick, colpevole riconosciuto di abusi su seminaristi, è stato privato del cardinalato proprio da Papa Francesco, con una decisione senza precedenti nella storia recente della Chiesa.

Viganò scrive di aver parlato con Francesco il 23 giugno 2013 e di avergli detto: “Santo Padre, non so se lei conosce il card. McCarrick, ma se chiede alla Congregazione per i Vescovi c’è un dossier grande così su di lui. Ha corrotto generazioni di seminaristi e di sacerdoti e papa Benedetto gli ha imposto di ritirarsi ad una vita di preghiera e di penitenza”.

“Il Papa – racconta Viganò nel suo dossier – non fece il minimo commento a quelle mie parole tanto gravi e non mostrò sul suo volto alcuna espressione di sorpresa, come se la cosa gli fosse già nota da tempo, e cambiò subito di argomento”.

A causa dell’assenza di reazioni l’ex nunzio deduce una volontà di Bergoglio di coprire il cardinale.

Viganò accusa gli ex segretari di Stato Angelo Sodano e Tarcisio Bertone, ma anche gli ex sostituti Leonardo Sandri e Fernando Filoni, che non avrebbero preso gli opportuni provvedimenti a carico di McCarrick.

“Imploro tutti, in particolare i vescovi, a rompere il silenzio per sconfiggere questa cultura di omertà così diffusa, a denunciare ai media ed alle autorità civili i casi di abusi di cui sono a conoscenza”, conclude il suo appello Carlo Viganò.

E aggiunge: “Voglio ricordare questa verità indefettibile della santità della Chiesa ai tanti che sono rimasti così profondamente scandalizzati degli abominevoli e sacrileghi comportamenti del già arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, dalla grave, sconcertante e peccaminosa condotta di Papa Francesco e dall’omertà di tanti pastori, e che sono tentati di abbandonare la Chiesa deturpata da tante ignominie”.

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