Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:49
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Nigeria dispiega l’aviazione militare per liberare le ragazze rapite da Boko Haram

Immagine di copertina
Studentesse nigeriane all'interno di una scuola. Credit: AFP

Il rapimento delle oltre 100 studentesse era avvenuto il 19 febbraio durante un attacco jihadista nei confronti di una scuola femminile nella città di Dapchi, nello stato di Yobe, a nord-est del paese africano

Dopo il rapimento di 110 ragazze da parte dei soldati di Boko Haram, un gruppo terroristico islamico, la Nigeria ha messo in campo aerei e forze militari extra per tentare di liberarle.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Il rapimento è avvenuto il 19 febbraio durante un attacco jihadista nei confronti di una scuola nella città di Dapchi, nello stato di Yobe, a nord-est del paese africano.

Il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, ha detto che è stato un “disastro nazionale” e si è scusato con le famiglie delle ragazze.

Tra i familiari serpeggia la rabbia, dopo la notizia secondo la quale i soldati dell’esercito nigeriano erano stati fatti ritirare dal checkpoint presente a Dapchi nel mese di gennaio.

Il 19 febbraio scorso, la città di Dapchi è stata oggetto di un attacco che ha causato la fuga di studenti e insegnanti della scuola locale Government Girls Science and Technical College.

Secondo fonti locali, l’aggressione è stata poi respinta dalle forze di sicurezza nigeriane, sostenute anche dall’ausilio di aerei militari.

In un primo momento le autorità hanno negato il rapimento, sostenendo che gli studenti si stavano nascondendo dai terroristi.

Ma alla fine dell’azione, è stato ammesso che mancavano all’appello 110 ragazze.

I militanti di Boko Haram stanno combattuto una lunga guerra nel nord del paese con l’obiettivo di creare uno stato islamico nella regione.

Quasi quattro anni fa hanno rapito 276 ragazze da una scuola a Chibok, con almeno 100 di esse di cui non si conosce ancora la situazione.

Dal 2013 a oggi le violenze di Boko Haram hanno causato 2,4 milioni di sfollati interni nel nordest della Nigeria, in Camerun, Ciad e Niger, oltre che decine di migliaia di morti.

Leggi anche: 100 studentesse scomparse in Nigeria dopo l’attacco di Boko Haram in una scuola

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”