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Home » Esteri

Gli scontri tra attivisti e coltivatori di oppio in Birmania

Immagine di copertina

Vigilantes della chiesa battista hanno tentato di distruggere i campi di papavero da oppio nel nord del paese

Si sono verificati degli scontri nel nord della Birmania tra i coltivatori di oppio e i vigilantes anti-droga cristiani che tentavano di distruggere le coltivazioni di papaveri.

S&D

Gli attivisti della chiesa battista connessa al gruppo di Pat Jasan hanno riferito che tre di loro sono rimasti feriti in un’imboscata e che i coltivatori hanno sequestrato altre trenta persone.

La settimana scorsa, almeno tremila attivisti e alcuni membri della milizia Pat Jasan si erano accampati nei pressi di un checkpoint dell’esercito nello stato di Kachin, chiedendo di passare. I vigilantes erano stati bloccati dalle forze di sicurezza che stanno sorvegliando il conflitto.

Secondo la Bbc, il governo dello stato di Kachin ha negoziato con gli attivisti il loro passaggio. I media birmani riferiscono invece che l’impasse è stata superata quando le autorità hanno permesso agli attivisti di distruggere alcuni campi d’oppio mercoledì 24 febbraio 2016. I vigilantes si sono quindi scontrati con i coltivatori che tentavano di difendere i propri campi.

La Birmania si è impegnata a sradicare la produzione d’oppio, ma la coltivazione e lo smercio della droga sul mercato nero rimane una fonte di sostentamento per coltivatori, gruppi ribelli, milizie e persino per l’esercito birmano.

L’oppio era usato nella medicina tradizionale per trattare la diarrea, la dissenteria e altri malanni. Ma nel corso degli ultimi dieci anni la produzione commerciale di papaveri si è radicata nel paese a causa della domanda di eroina in Cina, Australia e Giappone.

L’Ufficio per le droghe e il crimine dell’Onu (Unodc) ha reso noto nella sua indagine relativa al Sud Est asiatico che il papavero da oppio coltivato in Birmania e Laos è stato raffinato in una quantità di eroina di bassa qualità, tra le 73,1 e le 82,3 tonnellate solo nel 2015. Ha anche riferito che i gruppi transazionali del crimine organizzato ricavano profitti enormi da questo commercio.

Fino alla fine del Ventesimo secolo, la Birmania, che è parte del cosiddetta “triangolo d’oro” assieme al Laos e alla Thailandia, era la più grande produttrice d’oppio del mondo. Attualmente, la Birmania è al secondo posto, dopo l’Afghanistan.

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