Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:50
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Ecco perché ti abbiamo sparato

Immagine di copertina

La lettera da parte dei talebani a Malala Yousafzai

“Cara Malala Yousafzai, ti scrivo a titolo personale poiché questa potrebbe non essere l’opinione politica comune condivisa anche da Tehreek – e Taliban Pakistan o da altre fazioni jihadiste.

S&D

Ho sentito parlare di te per la prima volta attraverso i servizi della BBC urdu, quando ero rinchiuso nel carcere di Bannu. In quel preciso istante avrei voluto scriverti e consigliarti di astenerti dalle tue attività per non andare così contro i talebani. Quando sei stata ferita è stato uno shock per me, avrei voluto che ciò non fosse mai accaduto…”.

Inizia così la lunga lettera di tre pagine indirizzata a Malala Yousafzai, la giovane pakistana ferita alla testa dai talebani, scritta in un inglese un po’ incerto da Adnan Rasheed, il comandante del gruppo jihadista pakistano TTP affiliato ad Al Qaeda.

La missiva è stata inviata e pubblicata sul sito di Channel 4, la sua veridicità è stata confermata dallo stesso Adnan Rasheed.

Il tono della lettera muta di riga in riga, mostrando dapprima un senso di rimorso per l’attacco ai danni di Malala, definendolo però “un incidente”, ma nel contempo non traspare alcun intento di ammettere qualche responsabilità: “Non entrerò nel merito della questione stabilendo o discutendo sulla portata dell’azione talebana, ossia se questo fosse stato islamicamente corretto o meno. Lasciamo la questione nelle mani di Allah, lui è il miglior giudice”.

Poi Rasheed giustifica gli attacchi dei talebani contro le scuole e spiega i motivi per cui Malala doveva essere eliminata. “Non sei stata attaccata perché andavi a scuola o eri un amante dell’educazione, ma perché sei stata vista come la principale causa di una campagna diffamatoria nei confronti dei talebani. Dicevi sempre che migliaia di ragazze prima del nostro arrivo andavano a scuola e dopo l’insurrezione dei talebani nella valle dello Swat non erano più ammesse. Vuoi spiegare perché solo i talebani erano sulla lista nera?”.

A tratti si avvertono velati toni minacciosi: “Ora –ribadisce Rasheed – vengo al punto principale, ossia l’educazione. Non è l’istruzione ad aver causato una tale reazione, bensì la vostra propaganda (rivolgendosi all’ONU e all’occidente). Per questo è doveroso sapere che se la penna è più potente della spada, allora la lingua è ancora più tagliente, e spesso nelle guerre la lingua è più distruttiva di qualsiasi altra arma”.

La lettera si conclude con alcuni consigli. Rasheed si rivolge a Malala e la invita a tornare nel suo paese: “Devi tornare a casa, adottare la cultura islamica e Pashtoon; devi partecipare alle Madrase femminili, studiare e imparare il libro di Allah e utilizzare la penna per l’Islam e per svelare le cospirazioni dell’elite che vogliono schiavizzare l’intera umanità”.

Qui il testo completo della lettera.

Più che una lettera di scuse sembra essere una provocazione, come ha sottolineato l’ex primo ministro britannico Gordon Brown e attuale inviato Speciale dell’Onu per l’Educazione Globale: “I talebani sono sulla difensiva. Se questa lettera è vera e sono convinto lo sia, significa che le milioni di firme raccolte tra campagne di sensibilizzazione e petizioni a sostegno e difesa di Malala e del diritto allo studio stanno avendo un forte impatto su di loro”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Mistero nella Silicon Valley: scomparsa la figlia 16enne dei fondatori di due piattaforme Big Tech
Esteri / Sabreen, la neonata estratta viva dal corpo della madre uccisa a Rafah, è morta dopo meno di una settimana di vita
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Mistero nella Silicon Valley: scomparsa la figlia 16enne dei fondatori di due piattaforme Big Tech
Esteri / Sabreen, la neonata estratta viva dal corpo della madre uccisa a Rafah, è morta dopo meno di una settimana di vita
Esteri / Allarme di Macron: “L’Europa è accerchiata, può morire”
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv ospiterà una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Media: "Blinken atteso nello Stato ebraico il 30 aprile". Hamas: "Pronti al disarmo per uno Stato di Palestina"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Shahed 136: ecco come funzionano i droni usati dall’Iran per attaccare Israele
Esteri / Ma non dimentichiamoci di Gaza: l’offensiva a Rafah potrebbe cambiare tutto