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Tour de France, nona tappa: festa grande nel Granducato

Immagine di copertina
Credit: EPA/YOAN VALAT

Tour de France, nona tappa: festa grande nel Granducato

Il lussemburghese Bob Jungels (AG2R Citroen) ha vinto la nona tappa del 109° Tour de France lungo i 193 chilometri che portavano da Aigle, in Svizzera, a Chatel Les Portes du Soleil nell’Alta Savoia. Il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi 2018 ha conquistato con pieno merito questa frazione, autentico antipasto delle future tappe alpine che seguiranno il giorno di riposo in programma domani. Al secondo posto si è classificato con un distacco di 22” lo spagnolo Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) che ha preceduto il connazionale Carlos Verona (Team Movistar), giunto terzo a 26”. Come ieri, anche oggi la maglia gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è riuscito ad estendere, seppur solo simbolicamente, il suo vantaggio in classifica generale con uno scatto nel finale cui ha saputo resistere solo il secondo in classifica, il danese Jonas Vingegard (Jumbo Visma). Resta, quindi, di 35” il distacco tra i due in graduatoria, con il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) sempre terzo, staccato ora di 1’17”.

Com’è ormai consuetudine la partenza della tappa era scoppiettante. Finalmente, dopo 50 chilometri la corsa s’incanalava sul tradizionale binario con la nascita della fuga di giornata, ricca di ben 21 corridori: Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Bob Jungels e Benoit Cosnefroy (AG2R Citroen), Patrick Konrad e Nils Politt (Bora Hansgrohe), Thibault Pinot (Groupama FDJ), Carlos Verona (Team Movistar), Simon Geschke e Ion Izagirre (Cofidis), Luis Leon Sanchez (Bahrain Victorious), Kobe Goossens (Intermarché Wanty Gobert), Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan), Rigoberto Uran (EF Education Easy Post), Warren Barguil (Team Arkéa Samsic), Jasper Stuyven (Trek Segafredo), Guy Niv e Hugo Houle (Israel Premier Tech), Franck Bonnamour (B&B Hotels KTM), Pierre Latour (TotalEnergies), la maglia verde Wout Van Aert (Jumbo Visma) e, in rappresentanza della maglia gialla, lo statunitense, Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Non sembrava destare particolare preoccupazione al team emiratino la presenza nella fuga di Uran, 16° in classifica a 3’24” da Pogacar alla partenza da Aigle.

Il vantaggio dei fuggitivi si assestava intorno ai tre minuti. Gli attaccanti scalavano il Col de Mosses, prima asperità di giornata, sul quale transitava per primo Latour. Sul Col de la Croix, ai meno 60 dal traguardo, partivano Jungels e Geschke. Il tedesco, però, vinto il GPM che gli consegnava la maglia a pois, si rialzava lasciando il lussemburghese solo al comando. Rapidamente Jungels guadagnava un minuto mentre da dietro il gruppo della maglia gialla cominciava a recuperare. Intanto nelle retrovie si consumava il dramma del suo compagno Ben O’Connor (AG2R Citroen), quarto l’anno scorso a Parigi, che andava completamente alla deriva. All’imbocco della salita finale, il Pas des Morgins, quando mancavano 25 chilometri all’arrivo, il vantaggio di Jungels sugli ex compagni d’avventura era salito a due minuti con il gruppo maglia gialla a 3’20”.

A metà della lunga ascesa, 15 chilometri, perdeva contatto, tra i migliori, Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) proprio mentre tra i fuggitivi Thibaut Pinot (Groupama FDJ) partiva all’inseguimento di Jungels. L’azione dello scalatore francese sembrava poter sortire l’effetto desiderato. A 2.000 metri dal GPM, infatti, il vantaggio del lussemburghese era ridotto a mezzo minuto. Purtroppo, per Pinot, gli ultimi due chilometri di salita, decisamente più dolci, consentivano a Jungels di mantenere il distacco, lanciandosi così in discesa verso la vittoria. Da dietro, intanto, uscivano Castroviejo e Verona che, in perfetto accordo inscenavano un piccolo Baracchi in salsa iberica portandosi a ridosso di Pinot. Era fatta per Jungels, che tornava alla vittoria dopo più di tre anni, con Pinot, che nell’ultimo chilometro, veniva fagocitato dai due spagnoli, finendo addirittura quarto.

Domani la Grande Boucle osserverà la sua seconda giornata di riposo. Si riprenderà martedì con la decima frazione che porterà i corridori da Morzine a Megeve. Saranno solo 148 chilometri con salite non troppo impegnative. Se il riposo non resterà nelle gambe di qualcuno, dovremmo assistere a qualcosa di simile ad oggi con una corposa fuga da lontano da cui uscirà il vincitore di giornata.

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