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Liegi-Bastogne-Liegi 2022: finalmente Remco!

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Il belga Remco Evenepoel (Quick – Step Alpha Vinyl Team) ha vinto la 108va edizione della Liegi – Bastogne – Liegi. Il millenial ha preceduto sul traguardo di Boulevard d’Avroy i connazionali Quinten Hermans (Intermarchè Wanty Goubert) e Wout van Aert (Jumbo Visma) che hanno regolato il gruppo degli inseguitori attardati di 48”. In campo femminile, il successo è andato all’olandese Annemiek Van Vleuten (Movistar Team Women), giunta solitaria all’arrivo con 43” di vantaggio sull’australiana Grace Brown (FDJ Nouvelle – Aquitanie Futuroscope) e sull’altra olandese Demi Vollering (Team SD Worx).

S&D

Il successo dell’enfant prodige del ciclismo mondiale riscatta una primavera disastrosa per il wolfpack che, ad un certo punto della corsa odierna, sembrava potesse addirittura sfociare in tragedia. A 60 chilometri dall’arrivo, infatti, una caduta ad alta velocità in discesa ha coinvolto il campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick – Step Alpha Vinyl Team) che è finito contro un albero. Le sue condizioni, dopo un primo momento di grande preoccupazione, non sono parse troppo gravi, anche se non è esclusa qualche frattura. Da questo momento, con il suo capitano fuori gara, Evenepoel ha potuto correre pensando solo a se stesso.

La Doyenne 2022 si è incentrata sulla lunga fuga di 11 corridori: Bruno Armirail (Groupama FDJ), Pau Miquel (Kern Pharma), Jacob Madsen (Uno X), Baptiste Planckaert (Intermarché Wanty Gobert), Fabien Doubey e Paul Ourselin (TotalEnergies), Sylvain Moniquet e Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Kenny Molly, Marco Tizza e Luc Wirtgen (Bingoal Pauwels Sauces). Gli attaccanti, partiti dopo una trentina di chilometri, hanno raggiunto il loro massimo vantaggio, poco più di sei minuti, al passaggio da Bastogne dopo 100 chilometri. Superato il giro di boa, in coincidenza con l’inizio delle tradizionali Cote, cominciava la rimonta del gruppo. Al momento del tonfo di Alaphilippe, i battistrada conservavano un vantaggio di tre minuti. Degli undici attaccanti originali, ne erano rimasti solo sei: Bruno Armirail, Sylvain Moniquet, Harm Vanhoucke, Paul Ourselin, Fabien Doubey e Luc Wirtgen.

La gara si decideva nel suo punto più illustre: la Cote de la Redoute. Mentre avanti restava solo al comando il francese Armirail, dal gruppo scattava Evenepoel che faceva il vuoto, guadagnando rapidamente mezzo minuto. Il ricongiungimento con il transalpino aveva luogo a fine discesa. Armirail riusciva, con grande fatica, a restare a ruota, staccandosi da Remco solo sui primi tornanti dell’ultima asperità, la Cote de la Roche – aux – Faucons, posta ai meno quindici dal traguardo. Il vantaggio del fiammingo, tuttavia, si dimezzava durante l’ascesa per via della prorompente azione di Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe). Il russo non trovava, però, alleati nell’organizzare l’inseguimento al belga con il risultato che, in discesa, Evenepoel tornava a guadagnare, arrivando sotto lo striscione dell’ultimo chilometro con quasi un minuto di vantaggio per poi godersi pienamente il suo primo trionfo in una classica monumento.

Escluso Damiano Caruso (Bahrain Victorious), che ha lavorato invano per Dylan Teuns, e Marco Tizza, presente nella fuga iniziale, gli azzurri risultano non pervenuti oggi. Al contrario, tra le donne, Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) e Marta Cavalli (FDJ Nouvelle – Aquitanie Futuroscope) sono giunte rispettivamente quinta e sesta, chiudendo ottimamente la loro campagna del Nord in cui la piemontese ha trionfato nella Parigi – Roubaix e la cremonese ha centrato la prestigiosa accoppiata Amstel Gold Race – Freccia Vallone.

Si chiude così la prima parte di stagione. Dal 6 maggio, con la partenza del Giro d’Italia da Budapest, inizierà il periodo delle grande corse a tappe. La speranza di vedere gli azzurri protagonisti ci sarà sempre, anche se richiederà una forte dose di fede.

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