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Giro d’Italia 2022: una rosa per nonno Raymond

Immagine di copertina
Credit: Ansa

L’olandese Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) ha vinto la tappa inaugurale del 105° Giro d’Italia la Budapest – Visegrad di 195 chilometri. Il nipote di Raymond Poulidor, che mai aveva disputato il Giro d’Italia, ha così conquistato al primo tentativo la maglia rosa, che si aggiunge a quella gialla vestita l’anno scorso per sei giorni al Tour de France. L’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty – Gobert) si è piazzato secondo, confermando che la recente vittoria alla Gand – Wevelgem non è stata affatto casuale. Sorprendente terzo è arrivato il basco Pello Bilbao (Bahrain Victorious) che ha preceduto il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education Easypost) seguito da un tris di uomini di classifica che hanno deciso d’impegnarsi nella volata: il tulipano Wilko Kelderman (Bora Hansgrohe), l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e l’altro frisone Bauke Mollema (Trek Segafredo). Ottavo, e primo degli italiani, è giunto Diego Ulissi (UAE Team Emirates), che ha chiuso il gruppo di coloro giunti all’arrivo con il tempo del vincitore.

La tappa si è dipanata sonnacchiosa nell’attesa dell’erta finale di 5.600 metri. Neanche il tempo per il direttore di corsa d’abbassare la bandiera a scacchi che era già partita la fuga di giornata. Avevamo anticipato ieri il ruolo di animatori della corsa dei corridori della Drone Hopper Androni Giocattoli di Gianni Savio. Gli uomini del “principe” hanno tenuto fede alla loro mission letteralmente inseguendo la macchina di Stefano Allocchio. Mattia Bais e Filippo Tagliani hanno inscenato un revival del mai dimenticato Trofeo Baracchi con una fuga a due di 182 chilometri. Il gruppo ha lasciato fare per i primi 30. A questo punto, con i Savio boys che avevano guadagnato più di 10 minuti, è cominciata, lenta ed inesorabile, la rimonta che si è completata ai meno 13 dal traguardo.

Sull’erta finale, tentavano l’assolo prima il belga Lawrence Naesen (AG2R Citroen Team) e poi il tedesco Lennard Kamna (Bora Hansgrohe) che venivano entrambi risucchiati dal gruppo sempre più allungato. Tutto sembrava volgere a favore di Caleb Ewan (Lotto Soudal) che sembrava reggere senza problemi l’ascesa. Tuttavia, sulla curva posta a cinquanta metri dal traguardo, il tasmaniano dagli occhi a mandorla si toccava con Girmay, impegnato, a sua volta, a rintuzzare il ritorno di Van der Poel. Ewan finiva a terra, fortunatamente venendo evitato dai corridori che seguivano.

Domani va in scena la seconda tappa: una breve crono cittadina di 9 chilometri nel cuore della capitale ungherese. Gli ultimi 1.300 metri saranno in ascesa. Sicuramente si registreranno distacchi contenuti con Van der Poel che dovrebbe confermarsi in maglia rosa.

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