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Malika Ayane: “I miei ex? Ho sciorinato un bel filotto di disadattati. La monogamia non funziona”

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Malika Ayane: “I miei ex? Ho sciorinato un bel filotto di disadattati”

Malika Ayane torna a far parlare di sé ma questa volta in veste di autrice: la cantante, infatti, ha scritto il suo primo libro, Ansia da Felicità, di cui ha parlato in un’intervista a La Stampa nella quale ha affrontato molteplici argomenti, dai suoi ex al “fallimento” della monogamia.

Su che cosa sia l’Ansia da felicità, anzitutto, Malika Ayane risponde: “Un vago e potente senso di colpa verso qualsiasi tipo di soddisfazione. È molto radicato nella società cattolica e lo sento persino io che ho un padre musulmano e parte della famiglia ebrea. O ci dobbiamo pentire della gioia, o siamo preda dell’ansia di soddisfare canoni, di entrare in determinate caselle, di sentirci all’altezza. È quella maledizione del lieto fine con cui siamo cresciuti. Nelle favole è una regola, ma nella realtà è un bel viatico per l’infelicità “.

Sulla felicità, invece, la cantante afferma: “Mi pongo spesso la domanda. Sicuramente sono felice sul palco, completamente connessa con i musicisti, il pubblico. Però, indipendentemente dal contesto, la felicità è riuscire ad essere nel qui e ora”.

 

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Malika Ayane rivela di essere terrorizzata dalle blatte e dal vuoto: “Non di cadere (anche se quando mi affaccio sui baratri non sto benissimo), ho paura del vuoto esistenziale. Di non usare bene il tempo che mi è stato concesso. E questo mi spinge a fare troppo in modo molto disordinato”.

Sull’amore, spesso fonte di frustrazione nei suoi racconti, rivela: “Durante il lockdown ho scritto una canzone, che i discografici non hanno apprezzato. Diceva ‘l’amore è una possibilità, non l’unica’. Mi chiedo che senso ha pensare solo alla monogamia”.

“Abbiamo intorno la palese dimostrazione che non funziona – aggiunge l’interprete – Le coppie scoppiano. Ci sono quelli che si separano da dio, ma ne ho conosciuti pochi. Di solito avviene il contrario. Eppure se usciamo dagli schemi tradizionali della sfera affettiva stiamo male, ci portiamo dietro strascichi di dolore immensi. Perché non dedicarsi a un sano individualismo? Alla bellezza del vivere da soli. Vuoi mettere il piacere di fare la prima, lunghissima, pipì del mattino in un bagno che non usa nessun altro?”.

Gli uomini dei suoi racconti sono abbastanza disastrosi: verità o fiction? La cantante risponde con una frecciata ad alcuni suoi ex: “In effetti ho sciorinato un bel filotto di disadattati. Scherzi a parte, credo che i maschi abbiano un problema importante in questo momento storico in cui si è sviluppata l’autonomia femminile”.

“Gli è stata giustamente tolta la responsabilità del patriarcato ma non gli è stata riconosciuta la possibilità di essere fragili. Non possono ancora piangere in pubblico. Vengono trattati come panda se portano i figli all’asilo. Non ti sentiresti un deficiente se ti dessero un premio perché hai cambiato un pannolino?”.

Malika Ayane, poi, racconta un’uscita piuttosto disastrosa: “Mi è capitato di uscire con un uomo bellissimo. Di quelli che li vedi e capisci il concetto di perfezione. A tavola gli ho chiesto, tipo test, se preferisse (Chet) Baker o (Miles) Davies. Lui ha risposto Boris Becker tutta la vita”.

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