John Travolta: “Richard Gere deve il suo successo ai film che io ho rifiutato”
L'attore ha raccontato dei suoi esordi durante la conferenza stampa al festival del Cinema di Venezia
John Travolta: “Richard Gere deve il suo successo ai film che io ho rifiutato”
John Travolta è stato ospite della Festa del Cinema di Roma mercoledì 24 ottobre, e durante la conferenza stampa di presentazione del film “The Fanatic”, del regista Fred Durst, ha parlato a lungo della sua carriera di artista, raccontando al pubblico aneddoti inediti sul suo passato.
Nel corso della serata l’attore di Grease e Pulp Fiction ha ricordato episodi divertenti legati ai suoi esordi e ai film che ha rifiutato nei lunghi anni di carriera a Hollywood.
Tra le pellicole che l’attore de La febbre del sabato sera si è rifiutato d’interpretare, quando era già una star conosciuta in tutto il mondo, ce ne sono almeno quattro in cui i ruoli principali sono stati poi assegnati a Richard Gere, facendo la fortuna dell’attore di Pretty Woman: American Gigolo, Ufficiale Gentiluomo, Chicago e i Giorni del Cielo.
“Presi la patente da pilota quando mi fu proposto di girare Ufficiale Gentiluomo – di Taylor Hackford – Rifiutai il ruolo da protagonista perché avevo programmato l’esame e non volevo assolutamente rinunciarvi”, racconta John Travolta sul film cult diventato iconico per il personaggio interpretato da Richard Gere.
Travolta ha poi confessato che la stessa sorte è toccata al film di Paul Scharer, American Gigolo, in cui si è rifiutato di recitare per alcuni disaccordi con il regista.
Anche il direttore di Chicago aveva pensato a lui per il ruolo di protagonista, ma Travolta non accettò la parte perché in disaccordo “sulla tipologia di personaggi femminili della piece teatrale”.
L’attore racconta poi di aver rifiutato anche l’offerta di Terrence Malick di recitare ne I giorni del cielo.
E su quest’ultimo film ha condiviso con il pubblico della kermesse cinematografica un ricordo che ancora gli duole: “Quando mi ha offerto il ruolo da protagonista ne I giorni del cielo non ho purtroppo potuto accettare per ragioni contrattuali. Malick l’ha presa male ma io non immaginavo al punto da non fare più film per 17 anni”.