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Tensione nel Movimento 5 Stelle, Spadafora critica la guida di Conte: “Rischiamo di scendere sotto il 10%”

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Credit: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI

Tensione nel Movimento 5 Stelle, Spadafora critica la guida di Conte: “Rischiamo di scendere sotto il 10%”

Le prime decisioni che Giuseppe Conte ha preso da quando guida il Movimento 5 Stelle hanno “disorientato non poco” il suo elettorato. A sostenerlo è uno dei ministri del secondo governo Conte, Vincenzo Spadafora, che si è detto “molto” preoccupato per l’andamento nei sondaggi del partito di maggioranza relativa in parlamento. “Rischiamo di scendere sotto il 10% se non torniamo ad una azione politica incisiva”, ha detto Spadafora in un’intervista al Corriere della Sera, in cui si è espresso sulla prossima elezione del presidente della Repubblica e sul nuovo corso del Movimento guidato da Conte.

S&D

“Penso che le sue prime scelte, come accedere al finanziamento pubblico, riabilitare la figura di Berlusconi, astenerci al Senato su Renzi e Cesaro, rimettere in discussione i due importanti referendum su eutanasia e cannabis, abbiano disorientato non poco il nostro elettorato”, il giudizio di Spadafora, che ha criticato anche gli “inaspettati giudizi positivi” su Silvio Berlusconi. Questi, secondo il deputato del M5S, avrebbero “scosso” sia il gruppo parlamentari che gli elettori, costringendo poi Conte a prendere una posizione netta contro la candidatura al Quirinale del Cavaliere.

Spadafora ha confermato che la proposta di Conte di sostenere una candidatura femminile per la presidenza della Repubblica ha suscitato “malumori”, i quali nascono, tuttavia, “quando il gruppo parlamentare scopre una rosa di nomi ipotizzata dal proprio leader leggendo i giornali, non perché donne”.

Secondo l’ex ministro per le Politiche giovanili e lo sport, l’elezione di una donna come prossimo capo di Stato “sarebbe certamente una bella novità”. “Ci sono alcune personalità che per esperienza, cultura politica ed istituzionale sarebbero perfette per un ruolo così delicato e importante. In alcuni articoli, però, ho letto anche nomi che non credo siano votabili per il Movimento”, ha aggiunto. Tra i nomi citati dai quotidiani figurano anche l’attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia, che con la sua riforma ha superato la legge Bonafede e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, contestata in passato per l’interpretazione dei regolamenti parlamentari e l’uso dei voli di Stato.

Riguardo gli altri candidati, Spadafora si è detto contrario all’ipotesi di eleggere l’attuale presidente del Consiglio. “Continuo a pensare invece che la storia e lo standing internazionale del presidente Draghi siano un valore per la guida del governo, soprattutto in un momento in cui la pandemia non è superata e la gestione del Pnrr solamente agli inizi”, ha detto criticando la “palese autocandidatura” espressa durante la conferenza stampa di fine anno, in cui ha dimostrato “poca sensibilità politica e una percezione distorta del rapporto con il Parlamento, testimoniata anche dalla gestione della legge di Bilancio, cose che hanno raffreddato anche gli entusiasti”. “Onestamente mi ha molto colpito quella conferenza stampa: temo che lo abbia allontanato piuttosto che avvicinarlo al Quirinale”, ha detto, dicendosi poi sicuro che il suo gruppo parlamentare “ribadirà con nettezza l’importanza che Draghi resti presidente del Consiglio”. “Conte deve riuscire a tenere uniti i gruppi parlamentari, che devono essere coinvolti in un ragionamento politico condiviso e non a cose fatte”.

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