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Home » Politica

Tassa da 1 euro sui voli nazionali: Fioramonti a caccia di fondi per la scuola

Immagine di copertina
Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti

La proposta del ministro dell'Istruzione per le coperture per la manovra 2020

Tassa da 1 euro sui voli nazionali

Una tassa “di 1 euro sui voli nazionali e di 1 euro e 50 per un volo internazionale”. Lo ha proposto il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti per trovare delle coperture per la scuola per la prossima manovra economica di ottobre.

S&D

L’idea è quella di mettere in campo una serie di “microinterventi fiscali” su consumi “che fanno male alla salute e all’ambiente”. Da qui anche l’ipotesi di tassare le bevande zuccherate e le merendine.

In questo modo si potrebbero recuperare “2 miliardi” da destinare a “ricerca e formazione che invece aiutano la salute e l’ambiente”.

La copertura è stata “suggerita” dal ministro Fioramonti, che l’ha illustrata a Porta a Porta e rilanciata postando il video della trasmissione sul suo profilo Facebook.

“Il compito di trovare le risorse” per la legge di Bilancio, ha sottolineato Fioramonti, “spetta al governo nella sua interezza e in particolare al ministro dell’Economia”. “Però – ha aggiunto – ho imparato  che è sempre utile trovare delle coperture. Quindi mi sono permesso di suggerire una serie” di “piccoli interventi” per finanziare scuola e ricerca”.

Il ministro ha ricordato di avere proposto “già l’anno scorso bevande zuccherate e snack a grandi” che insieme al prelievo sui voli aerei rappresentano “le tre aree principali, insieme ad altri interventi su altri tipi di consumi particolarmente significativi e che hanno un costo importante anche per la spesa pubblica”.

Già “prima di diventare ministro, avevo chiesto a degli economisti di aiutarmi a trovare coperture. In questo momento possiamo arrivare fino a 2 miliardi, ora possiamo sicuramente arrivare a tre miliardi”, ha detto a Porta a porta. Mi immagino che nella legge di Bilancio” si troveranno tutte le risorse, ha continuato.

Fioramonti ha chiesto 1 miliardo per la ricerca e altri e miliardi per la scuola, in particolare per aumentare di 100 euro al mese gli stipendi degli insegnanti. E la tassa sui voli nazionali e internazionali potrebbe servire a reperire i fondi.

Le micro tasse di Fioramonti

Il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti aveva già anticipato alcune proposte del suo programma per il mondo della scuola: “Servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un’altra sui biglietti aerei”, affermava in un’intervista al Corriere della Sera.

Secondo il ministro, infatti, queste piccole tasse potrebbero portare alle casse dello stato ben 2,5 miliardi da investire “in scuola e ricerca”. Fioramonti è stato viceministro dell’Istruzione nel governo giallo-verde a fianco di  Nicola Bussetti, per questo non rinnega il lavoro del precedente esecutivo ma ritiene che si debbano trovare maggiori fondi per aumentare i finanziamenti alla scuola.

A suo dire servirebbe una sorta di “Iva strategica” su beni di consumo come appunto le merendine. Anche per le “classi pollaio” è necessaria una soluzione che imiti il modello “tedesco” dove gli studenti in classe sono molti meno: “I miei figli vanno a scuola in Germania e lì sono 21 in classe”, afferma.

In molti si sono domandati per quale ragione Fioramonti abbia mandato i figli a scuola in Germania. La scelta, stando alle sue dichiarazioni, non è stata determinata  da una “sfiducia” nei confronti del sistema scolastico italiano, ma da motivi personali: la moglie del ministro è tedesca e vive in Germania per stare vicina ai genitori malati.

Lorenzo Fioramonti, chi è

Lorenzo Fioramonti, classe 1977, è stato vice ministro al Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca nel Governo Conte. È laureato in Storia del pensiero politico ed economico moderno alla facoltà di Filosofia dell’Università Tor Vergata di Roma e ha proseguito la carriera accademica con un dottorato in Scienze Politiche all’Università di Siena. È professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Pretoria e direttore del Centro per lo studio dell’innovazione Governance (GovInn) dello stesso ateneo.

Dal 1997 al 2000 è assistente parlamentare e collabora con Antonio Di Pietro alle politiche per i giovani delle periferie. A gennaio 2018 si candida con il Movimento 5 Stelle e alle politiche di marzo 2018 viene eletto nel collegio uninominale di Roma. A giugno riceve la nomina di sottosegretario presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Conte e a settembre 2018 il Consiglio dei ministri lo nomina vice ministro all’Istruzione.

Chi è Lorenzo Fioramonti, il ministro dell’Istruzione del governo Pd-M5S
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