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Taglio dei parlamentari: chi ha votato a favore e chi contro la riforma costituzionale

Immagine di copertina

Taglio dei parlamentari: chi ha votato a favore e chi contro la riforma costituzionale

L’8 ottobre 2019 la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari. I voti a favore sono stati 553 mentre quelli contrari 14.

Ma come hanno votato i gruppi parlamentari?

M5s: sì

Pd: sì

Italia Viva: sì

Lega: sì

Fratelli d’Italia: sì

Forza Italia: sì

+Europa: no

Pd

“I democratici voteranno convintamente il taglio dei parlamentari e lo faranno con grande serietà”. Lo ha annunciato in Aula il capogruppo del Pd Graziano Delrio. I dubbi espressi nei precedenti passaggi, ha detto Delrio, “avevano ragioni di merito e non ideologiche. Pensavamo e pensiamo che il Parlamento non sia un luogo oscuro ma la casa della democrazia. Il nostro no era a difesa di questa istituzione e proprio perché abbiamo ottenuto garanzie a questi principi ora diciamo sì convintamente”. “Mancava un contesto organico – ha aggiunto – che dicesse che il taglio non serve solo a risparmiare, ma anche a garantire la rappresentanza”. Il documento politico su cui la maggioranza ha convenuto, “afferma che le storture che avevamo denunciato saranno subito risolte”. L’annuncio del voto favorevole al taglio dei parlamentari da parte del capogruppo Graziano Delrio ha scatenato un applauso polemico e contestazioni dai banchi di Lega e FdI. Nelle precedenti tre letture, il Pd aveva votato contro la riforma costituzionale.

Forza Italia

Forza ITalia vota a favore del taglio dei parlamentari perché “interpreta una parte del contenuto della riforma del centrodestra del 2005”. Lo ha annunciato in Aula alla Camera Roberto Occhiuto. “Ci siamo chiesti – ha detto Occhiuto – quale atteggiamento tenere. Avevamo la preoccupazione di essere confusi con M5s: differenziarci dal populismo o rimanere coerenti con i programmi del centrodestra che nel 2005 votò il taglio dei Parlamentari”. Fi ha deciso di privilegiare la “coerenza”. “Il taglio dei parlamentari – ha aggiunto Occhiuto rivolgendosi a M5s – non è una vostra invenzione, addirittura è stato votato due volte, nel 2005 e nel 2015 che affrontavano in maniera più organica il tema delle nostre istituzioni. Oggi si voterà per la terza volta, e noi la voteremo”.

Lega

La Lega vota sì al taglio dei parlamentari, ma l’accordo tra Pd e M5s sulle altre riforme e sulla nuova legge elettorale “rappresenta una restaurazione”. Lo ha detto in Aula alla Camera Igor Iezzi. Iezzi ha ricordato che il Parlamento ha già votato due volte il taglio dei parlamentari. “Per questo nel giugno 2018 – ha aggiunto – siamo stati contenti che nel contratto di governo sia stato introdotta la riduzione. Per questo abbiamo evitato l’errore di mega riforme”. Tuttavia oggi in Aula si assiste “a un vile ricatto della paura, un mercato delle vacche”. Le altre riforme su cui la maggioranza si è accordata “sono delle controriforme che rischiano di trasformare una rivoluzione in una restaurazione”.

Italia Viva

“Non c’è dubbio alcuno che il nostro sistema vada riformato, lo si dice da decenni e lo si è tentato di fare, e più andiamo avanti e più il ritardo è colpevole. E’ il taglio dei parlamentari la risposta? E’ evidente che non lo è. Lo sappiamo tutti che la risposta sarebbe il superamento del bicameralismo”. Lo ha detto Roberto Giachetti in Aula alla Camera annunciando il proprio sì, per lealtà alla maggioranza, ma annunciando l’intenzione di raccogliere le adesioni dei deputati per chiedere il referendum.

Fratelli d’Italia

“Confermo il voto positivo di Fdi a questa riforma, unico partito di opposizione a votare a questo taglio senza accordi politici né di governo”, ha annunciato in Aula alla Camera Emanuele Prisco, capogruppo di Fdi in Commissione Affari costituzionali. “Forse qualcuno in M5s spera che la riforma salti. Di Maio abbia il coraggio di dire che se mancassero i voti del Pd lui si dimetterebbe e si va a votare”. Questa riforma, ha aggiunto Prisco, “va compensata con una legge elettorale che dia rispetto ai territori più piccoli, che dia garanzia di tribuna per le forze più piccole”. Prisco ha poi detto che il taglio dei parlamentari dovrebbe essere accompagnato dal presidenzialismo: “Abbiate coraggio e accettate questa sfida” ha concluso.

+Europa

Più Europa vota contro il taglio dei parlamentari perché essa si trasformerà “in un danno per i cittadini”. Lo ha detto in Aula alla Camera Riccardo Magi. “La demagogia – ha affermato – non è solo l’inganno dei cittadini per ottenere il loro voto, ma anche facendo una cosa che danneggia i cittadini stessi. M5s dice che il Parlamento sarà più efficiente, ma sappiamo che non lo sarà perché il Parlamento avrà difficoltà a convocare contemporaneamente tutte le Commissioni”. In più ci sarà “una compressione della rappresentazione sempre a danno dei cittadini”. I “correttivi su cui la maggioranza si è accordata – ha insistito Magi – creeranno un bicameralismo perfettissimo, due Camere esattamente uguali. Tanto valeva avere una Camera di 630, avremo avuto al possibilità di presenza di tutte le culture politiche”.

 

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