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Sicurezza, ecco il “reato di rave party”: pene fino a sei anni

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Sicurezza, ecco il “reato di rave party”: pene fino a sei anni

“Invasione di edifici finalizzata a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico o la sanità pubblica”. Pena: fino a sei anni di carcere, misure preventive prese dal codice antimafia e multe da mille a 10 mila euro. Da ieri, 31 ottobre 2022, l’Italia ha una norma che punisce chi organizza i rave party e chi vi partecipa.

È stato il primo provvedimento voluto dal governo Meloni, “una segnale”, ha detto la premier dopo i fatti di Modena. Se la norma restasse questa, sarebbe possibile disporre le intercettazioni, anche telematiche, qualora un gip le disponga. Un passaggio questo che è stato oggetto di un dibattito nel consiglio dei ministri e che ora, o in sede di conversione, potrebbe cambiare: abbassando la pena (a quattro anni) o escludendo la possibilità di intercettare, per lo meno le conversazioni telematiche. Perché? Semplice: esiste la paura che la norma possa essere utilizzata per fattispecie diverse da quelle immaginate.

“Il nostro obiettivo è prevenire l’organizzazione di questi eventi. E punire gli organizzatori”, ha spiegato Piantedosi. Nella bozza è prevista la confisca “delle cose che servono a commettere il reato nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”. Nel testo viene poi apportata “una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati dell'”invasione per raduni pericolosi””.

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