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I Servizi Segreti e il mistero dell’auto di Giambruno, Meloni è stata sentita dal procuratore Lo Voi

Immagine di copertina
Credit: AGF

La scorsa estate la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ascoltata dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta aperta dai magistrati capitolini sul caso dei due individui sorpresi a trafficare di notte vicino all’auto di Andrea Giambruno, ex compagno della premier.

Lo rivela Nello Trocchia oggi, lunedì 10 febbraio, sul quotidiano Domani. La notizia arriva in un momento di forte tensione tra Meloni e Lo Voi, dopo che il procuratore ha iscritto la presidente sul registro degli indagati per il caso Almasri.

Proprio oggi, inoltre la Procura di Perugia ha aperto un’inchiesta sui fatti contenuti nell’esposto presentato dal Dis, il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, contro la Procura guidata da Lo Voi per presunta rivelazione di notizie riservate su Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Meloni.

Circa un anno fa Lo Voi in persona ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto nella notte tra il 30 novembre e il primo dicembre 2023 nelle vicinanze della casa della premier all’Eur. Quella sera, mentre Meloni era in missione a Dubai, una poliziotta di vigilanza notò due individui armeggiare con una torcia vicino all’auto di Giambruno, la cui relazione con la premier era finita solo un mese prima.

Davanti alla richiesta di chiarimento dell’agente, i due si qualificarono come colleghi e se ne andarono. Ma la poliziotta fece rapporto, e dell’accaduto vennero informati Meloni, il capo della Polizia Vittorio Parisi, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con delega ai Servizi) Alfredo Mantovano.

Oltre alla Procura di Roma, anche l’Aisi (l’Agenzia per le Informazioni e la Sicurezza interna, dipendente dal Dis) avviò un’indagine. Secondo Domani, inizialmente uno dei due individui venne identificato come un agente segreto, in forza alla stessa Aisi, che faceva parte della scorta della premier. Anche l’altro venne indicato come agente segreto. I due vennero quindi immediatamente trasferiti all’Aise (l’Agenzia per le Informazioni e la Sicurezza esterna).

Dopo qualche settimana, tuttavia, analizzando le celle telefoniche dei due, si scoprì che quella sera nessuno dei due agenti si trovava nella zona di casa Meloni. L’Aisi segnalò invece la presenza sul posto di un ricettatore di auto usate. Una versione a cui però, secondo Domani, né Lo Voi né Meloni credono.

Il procuratore capo e la presidente del Consiglio avrebbero convenuto sul punto nell’audizione avvenuta la scorsa estate, definita “cordiale” da Palazzo Chigi. L’inchiesta della Procura di Roma è ancora aperta. Non si ha notizia però di ulteriori elementi che potrebbero portare a risolvere il “giallo” dell’auto di Giambruno.

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