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Disagi sulla rete ferroviaria, Salvini: “Colpa dei sabotaggi. E oggi circolano più treni e ci sono più cantieri rispetto al passato”

Immagine di copertina
Credit: AGF

Frequenti episodi di sabotaggio, l’aumento dei treni in circolazione e i numerosi cantieri del Pnrr. Secondo Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono queste le principali cause dei sempre più frequenti disagi sulla rete ferroviaria italiana.

Salvini ne parla durante l’informativa urgente sul tema tenuta alla Camera nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 21. La situazione, ammette, “appare oggettivamente preoccupante”, ma “le istituzioni, a partire dal Gruppo Ferrovie dello Stato, hanno reagito rapidamente”. “Facciamo e faremo di tutto per assicurare trasporti efficienti, sicuri e all’altezza di un grande Paese come l’Italia”, assicura il ministro.

Salvini esordisce ringraziando “i 92mila dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato e le forze dell’ordine che ogni giorno sono impegnati in attività delicate e non meritano le troppe polemiche, insinuazioni e accuse che a volte ci sono sul loro operato”. Il ministro sottolinea poi il “mezzo miliardo di viaggiatori che nel 2024 hanno scelto i treni del nostro Paese, una cifra record”.

“Quando ci sono dei disagi, che possono sempre accadere, la prima cosa da fare è scusarsi, come giustamente ha fatto Ferrovie dello Stato”, dice il ministro entrando nel merito della questione.

Primo punto: i sabotaggi .”Da anni – fa notare Salvini – la rete ferroviaria è purtroppo oggetto di attacchi”, ma “un grande Paese come l’Italia non si fa e non si farà mai intimidire”.

Il ministro ricorda che nel 2014 anche l’allora presidente del Consiglio parlò di “un’operazione di sabotaggio contro le strutture ferroviarie”. “Poi – chiosa sarcastico – come tante cose dette da quel premier, alle parole non seguirono i fatti”.

Nella sua informativa, Salvini cita in particolare “incendi dolosi, esplosioni, guasti, rotture, problemi elettrici” dettagliando diversi singoli episodi. “In data 15 gennaio – rende noto – il Gruppo Ferrovie dello Stato ha depositato un dettagliato esposto alla Procura di Roma segnalando la riconducibilità degli episodi ad attività volutamente mirate a colpire gli asset aziendali. Sugli eventi stessi sono stati avviati accertamenti interni. In aggiunta sono stati avviati controlli straordinari a carattere preventivo sulle aree più sensibili dei 17mila km di rete ferroviaria”.

Poi il ministro passa al secondo punto: l’alto numero di cantieri. “Il 2024 – rimarca – non è stato un anno come gli altri: contiamo più di 1.200 cantieri aperti su tutta la rete, cantieri di complessità senza precedenti, lavori indispensabili per centrare le scadenze, non rinviabili, del Pnrr”.

Salvini ricorda  gli oltre 10 miliardi di euro gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana nel 2024, “risultato che supera la previsione di budget di 9 miliardi” e di cui “il 30% riguarda investimenti sulla manutenzione”.

Ed ecco il terzo fattore all’origine dei disagi: l’aumento dei treni in circolazione. “A ottobre 2022, prima dell’insediamento di questo governo, circolavano 8.874 nel giorno medio, il primo gennaio di quest’anno erano 10.252, per un aumento del 15%”, spiega il ministro.

Troppi ritardi? “L’impegno senza precedenti per rispondere al Pnrr e ammodernare la rete può creare dei problemi: è fisiologico”, allarga le braccia Salvini. Che poi però va al contrattacco: “Nel 2024 percentuale di puntualità dell’Alta velocità di quasi il 75%. Se il nocciolo della polemica sono i ritardi, mi permetto di segnalare senza intento polemico che negli ultimi anni i risultati peggiori in termini di puntualità, con molti meno treni circolanti e molti meno cantieri aperti, si riferiscono all’anno 2018, quando i ministri erano prima del Pd e poi del M5S e poi al 2020, quando il ministro era del Pd. Eppure non mi sembra che in passato ci fosse una campagna di questo genere”.

“Come dimostra il processo Open Arms – conclude il ministro – ho le spalle larghe e non mi fermo se penso di essere nel giusto e di lavorare per il bene dell’Italia e degli italiani”.

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