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Renzi attacca Conte: “Non è il leader dei riformisti. Draghi un’occasione per la sinistra”

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Matteo Renzi, leader di Italia Viva. Credit: ANSA

In una lettera al quotidiano La Stampa, Matteo Renzi ha parlato del nuovo Governo Draghi, definendolo “un’occasione per la sinistra”, e non lesinando attacchi all’ex premier Giuseppe Conte.

“La sinistra di oggi – scrive Renzi – ha incoronato Conte non con una consultazione tra i militanti, ma definendolo sui media ‘il più popolare’,  trasferendo la legittimazione dai gazebo ai sondaggi. […] E poco importa se quel leader – Giuseppe Conte – sia stato il leader che ha firmato i decreti Salvini sull’immigrazione, che ha affermato il Sovranismo davanti all’Assemblea Generale dell’Onu, che si è posto in scia di Trump alla Casa Bianca, che si è detto populista davanti alla scuola di formazione dei giovani della Lega”.

Renzi specifica di non avere nulla di personale contro Conte, ma di non poter accettare una “deriva populista”, ovvero “legarsi mani e piedi al carro del Movimento Cinque Stelle e alla leadership personale dell’ex premier”. Renzi aggiunge che non si può non avvertire “una marcata distanza di cultura politica” tra Conte e il Pd di Prodi e Veltroni.

“Oggi le Istituzioni hanno voltato pagina – prosegue Renzi nella sua missiva – Il governo Draghi nasce per rispondere ad alcune emergenze: i vaccini, la crisi economica, il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Facciamo tutti il tifo per questo governo, nato per rispondere all’appello del Presidente della Repubblica. E tutti noi faremo la nostra parte”.

“Mi auguro che, una volta diradata la nebbia del rancore per una crisi dove il Pd ha seguito una strategia talmente sottile da sembrare inesistente, in quella comunità politica si provi ad assumersi ‘la responsabilità di dare al Paese una nuova speranza’ per utilizzare le parole di Recalcati. […] Se invece si salderà in modo definitivo l’alleanza con Cinque Stelle e Leu e il Pd diventerà la sesta stella del grillismo questo aprirà un’autostrada a chi come Italia Viva ambisce a costruire una casa dei riformisti solida e solidale”.

“Il tempo ci dirà chi ha ragione. Quello che è certo è che il coraggio delle proprie idee merita la luce, come scrive ancora Recalcati. E nei due anni che ci attendono da qui alla fine della legislatura potremo chiedere al governo Draghi di scrivere un Recovery Plan degno e credibile, di cambiare passo sui vaccini, di scommettere sul lavoro e non sui sussidi. Ma non potremo chiedere a nessuno, meno che mai all’Esecutivo, di sostituirsi alla politica. Abbiamo due anni di indubbio interesse politico e culturale: mi auguro che la politica riformista riesca a non sprecarli”, conclude Renzi nella sua lettera.

Leggi anche: 1. Draghi non parla ma è già furioso con i 5 Stelle in piena emergenza Covid (di M. Antonellis) / 2. Nadia Urbinati a TPI: “La reputazione di Draghi è un passaporto, ma in Parlamento non basterà” / 3. L’estate a scuola? Se lo propone Azzolina è una scemenza, se lo dice Draghi ha perfettamente senso

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